Il miglior Dovizioso di sempre: da due vittorie in nove anni a due trionfi in sette giorni
Parafrasando il titolo italiano di un celebre film di Tom Shadyac quella appena passata è stata “la settimana da Dio” di Andrea Dovizioso. Vittoria al Mugello bissata a distanza di sette giorni con quella del Montmelò. Battute prima le Yamaha in Toscana e poi le Honda in Catalogna. Recuperati 24 punti in due gare al leader del Mondiale, adesso distante solo 7 lunghezze, e prepotente candidatura per la corsa al titolo iridato. Niente male per uno che fino a qualche GP fa vantava uno score di due successi (Donington 2009 e Sepang 2016) in 9 anni di MotoGP.
Nonostante la sua lunga militanza nel Motomondiale (esordio nel 2001 in 125cc) per il 31enne della Ducati è stata anche la settimana delle prime volte: primo acuto nel Gran Premio d’Italia dove, tenendo conto anche dei campionati disputati nelle classi di minor cilindrata, aveva centrato al massimo un secondo posto (nel 2011); primo trionfo in Catalogna in MotoGP (aveva già vinto nel 2006 ma in 250cc); primo back-to-back della sua carriera (neanche nel 2004, anno del titolo iridato in 125cc, riuscì a vincere due gare consecutive).
Primati personali che vanno anche ad iscriversi nella storia della Ducati: adesso Andrea, avendo raggiunto quota tre affermazioni, è da solo al terzo posto della classifica all time per numero di vittorie con il team di Borgo Panigale (davanti a lui solo Casey Stoner e Loris Capirossi, staccati dunque Troy Bayliss e Andrea Iannone fermatisi a un solo sigillo in sella alla Desmosedici). Il tutto avendo centrato un filotto vincente che in casa Ducati non vedevano dal 2010, dall’ultima stagione in Rosso di quel Casey Stoner, unico alfiere della casa italiana a conquistare il titolo di campione del mondo nella MotoGP, che all’epoca si impose consecutivamente prima ad Aragon e poi a Motegi.
Quello attuale dunque è il miglior Dovizioso di sempre e adesso che sia il centauro romagnolo che la Ducati sembrano avere raggiunto una maturità (si legga competitività e sicurezza nei propri mezzi) che ad inizio anno sembrava impossibile da ottenere così velocemente, in una stagione dove non sembra esserci un pilota in grado di “ammazzare” il Campionato, il binomio Dovi-Ducati può davvero lottare per il titolo iridato. E pensare che questo 2017 doveva essere un anno da gregario per il forlivese che si era visto arrivare come compagno di team un cinque volte campione del mondo come Jorge Lorenzo (il quale percepisce 12,5 milioni di euro all’anno di ingaggio anche grazie al “sacrificio” economico di Andrea che ha dimezzato il proprio salario rispetto al 2016, passando da 3 milioni a 1,5 milioni di euro). E invece dopo sette gare si è ripreso i gradi di capitano in pista a suon di vittorie e ottime prestazioni. La strada ancora è lunga (mancano ancora 11 Gran Premi) ma a passare da “Una settimana da Dio” ad “Un’impresa da Dio” ci vuole poco, o almeno così è stato per il regista Tom Shadyac sul grande schermo.