Il mondo dei motori omaggia Michael Schumacher, a Goodwood in mostra le Ferrari del campione
Michael Schumacher rappresenta, ancora oggi, il pilota più vincente nella storia della Formula 1: i sette mondiali vinti, uniti ai 91 successi in carriera, sono solo alcuni dei record stabiliti dal tedesco che tra Benetton e Ferrari scrisse la storia non solo della scuderia italiana, ma dell'intero mondo del motorsport. Proprio quest'anno, oltre alla celebrazione dei 50 anni del campione, ricorre il 25° anniversario dalla conquista del primo titolo mondiale e il Festival of Speed di Goodwood, la rassegna che ogni anno celebra le leggende del mondo dei motori, ha deciso di rendere omaggio a Schumacher mettendo in mostra le Rosse con le quali ha conquistato i suoi titoli mondiali.
Un tributo al sette volte iridato di Formula 1 che gli appassionati di motori giunti nel West Sussex, in Inghilterra, hanno potuto gustare osservando da vicino le cinque monoposto Ferrari con il quale il campione tedesco conquistò i titoli consecutivi tra il 2000 e il 2004, ossia la F1-2000, F2001, F2002, F2003GA e la F2004. Cinque vetture divenute leggenda grazie proprio al talento del tedesco che permise alla scuderia del Cavallino di tornare a vincere dopo un lungo periodo di digiuno; insieme alle vetture erano presenti alla manifestazione anche Jean Todt, Ross Brawn e Luca Cordero di Montezemolo, protagonisti insieme a Schumacher del periodo di dominio della scuderia di Maranello.
A far bella mostra per il pubblico, però, non solo le Ferrari ma anche altre delle vetture con le quali Schumacher riuscì a scrivere alcune delle pagine più importanti del motorsport come la Formula Ford Van Diemen RF88 con la quale chiuse al sesto posto nel campionato tedesco del 1988, la Mercedes 190E usata nelle quattro gare DTM nel 1991 e la Mercedes C11 Group C usata nella 480 chilometri di Città del Messico, ultimo appuntamento del Mondiale Sport Prototipi 1990, vinta insieme a Jochen Mass. A spendere parole importanti per il campione, ancora alle prese con la difficile riabilitazione dopo il terribile incidente sulle nevi di Meribel è stato Ross Brawn: "Chiunque a questo livello deve possedere un talento naturale. Puoi lavorare duramente, ma se non hai in dono questo talento naturale non potrai avere successo. Unendo questo dono alla dedizione, l’impegno e il suo carattere, Michael Schumacher è stato un grande catalizzatore per ogni team di cui ha fatto parte. Aveva tutte le doti e ha raggiunto un livello che ogni pilota professionista vorrebbe toccare, stabilendo nuovi standard" le sue parole che sottolineano, ancora una volta, l'impronta indelebile lasciata da Schumacher nell'automobilismo.