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Il piano di Montezemolo per la Ferrari: meno vendite, più profitti, più posti di lavoro

Producendo di meno la Ferrari riuscirà a preservare la propria immagine di marchio d’élite, mentre la collaborazione con Maserati imporrà 250 assunzioni. Non manca l’attacco di Montezemolo all’Italia, che “rappresenta meno del 5% delle nostre vendite anche in funzione di dissennate scelte governative fiscali e dico ‘dissennate’ per essere educato”.
A cura di Danilo Massa
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Il mercato del lusso è l'unico che non conosce crisi in un'Italia in cui la forbice sociale diventa sempre più ampia. Non è un caso se per diverse case automobilistiche le vendite delle supercar diventano spesso un paracadute capace di limitare il crollo nel mercato di massa. Per la stessa Fiat, che vende bene in America e in Cina ma non in Europa, Ferrari e Maserati fanno registrare ottimi dati anche nel Vecchio Continente. Sentire dunque Montezemolo affermare che vuole vendere di meno può stupire, ma bisogna ricordare che la fortuna della Ferrari è in primo luogo la sua auto-rappresentazione come marchio d'élite. John Elkann e Sergio Marchionne potranno dunque tirare un sospiro di sollievo, tanto che Montezemolo precisa di voler sì vendere meno, ma far guadagnare di più all'azienda. Vendite giù, profitto su; questo il piano. Il presidente della casa di Maranello enuncia chiaramente il principio cardine dello status symbol:

Quando compri una Ferrari compri un sogno, e i clienti devono essere rassicurati che noi preserveremo quel sogno, per questo rallenteremo con la produzione. La nostra recente crescita degli ultimi anni è stata guidata dai mercati emergenti. Il nostro obbiettivo, ora, è puntare all’esclusività del marchio. Produrremo meno per mantenere il flusso di auto nel mercato e proteggere quello dell’usato.

Se l'obiettivo non è aumentare il numero delle auto vendute ma tenere al carattere e all'esclusività del marchio, va da sé che proporre un Suv Ferrari sarebbe del tutto insensato. Montezemolo lo sa bene e invita chi vuole Suv o altri modelli con motori da supercar a comprare Maserati e non Ferrari, dato che da Maranello non ci saranno cedimenti né ammiccamenti al consumatore che nel cuore non è sufficientemente ferrarista. Ma, in "soldoni", Montezemolo quanto vuole vendere? Per il 2013 basterà la vendita di 7000 auto contro le 7318 dell'anno passato. Ovviamente guardando sempre con particolare attenzione all'estero, dato che nell'incontro di ieri a Maranello il Presidente Montezemolo ha attaccato anche le politiche fiscali italiane:

L'Italia rappresenta meno del 5% delle nostre vendite anche in funzione di dissennate scelte governative fiscali e dico "dissennate" per essere educato, perché in realtà sono anche masochistiche.

Controsensi apparenti della modernità: si riduce la produzione, ma aumentano i posti di lavoro. Nel progetto di Montezemolo c'è infatti anche l'assunzione di 250 lavoratori, di cui 100 integrati nell'azienda: "Avremo un incremento del 20% nell'area dei nostri occupati. Si tratta di una bella notizia che spero sia di buon auspicio per il Paese intero. Nei prossimi due anni inoltre investiremo 100 milioni di euro in ulteriori miglioramenti degli stabilimenti e delle aree di lavoro". Parte della nuova forza lavoro sarà infatti impiegata per la Maserati, a cui la Ferrari fornisce diverse motorizzazioni.

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