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Ilario Lavarra, giro in Vespa intorno al mondo

Un’avventura di 150mila km in tre anni a bordo di una Vespa del 1968 attraversando Europa, Asia, Nuova Zelanda, Australia e America. Partenza il prossimo 16 settembre dal Pirellone.
A cura di Valeria Aiello
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Ilario Lavarra, giro in Vespa intorno al mondo / Foto Facebook
Ilario Lavarra, giro in Vespa intorno al mondo / Foto Facebook

Ilario Lavarra non è nuovo a questo genere di imprese: tre anni fa ha attraversato le Americhe, percorrendo 82mila km in 18 mesi, in solitaria, in sella a una vecchia Vespa. Ora è pronto a una nuova avventura: 150mila chilometri in tre anni attraverso Europa, Africa, Nuova Zelanda, Australia e Americhe, con una Vespa GT del 1968 e pochissimo bagaglio. Partenza il prossimo 16 settembre da Milano.

Giro in Vespa intorno al mondo

Per la sua nuova sfida, Lavarra ha pensato in grande, a un Grand Tour, un’incredibile traversata ricca di avventure, imprevisti, e problemi, primo dei quali, racconta al Corriere della Sera, la burocrazia, pronta a mettere i bastoni tra le ruote. “Visti e permessi” che sono una parte importante del viaggio, come la preparazione fisica. “A 35 anni sono al limite fisico per queste imprese. Ho intensificato la palestra, ora peso 80 chili e sono alto un metro e 86. Ho scelto di affrontare subito l’Africa perché ritengo sia lo scoglio più difficile. Il resto verrà”.

Le Grand Tour preparato da Ilario Lavarra / Foto Facebook
Le Grand Tour preparato da Ilario Lavarra / Foto Facebook

Compagna di viaggio, una Vespa GT 125 cc portata a 150 del 1968. “Questa volta ho puntato molto sull’estetica. Tra le mie quindici Vespa ho scelto la GT azzurra, ho messo una sella monoposto e ho scelto di non utilizzare il portapacchi anteriore. Nel precedente viaggio ho rotto troppi ammortizzatori. Caricherò tutto dietro. Tutto per dire, ovvero il minimo indispensabile. La Vespa non è un camper. Poi ha un ottimo motore e consuma poco. Conto di fare una media di 35 chilometri con un litro, come nel viaggio precedente in cui ho attraversato le Americhe”. Lavarra è pronto a mollare tutto. “Al rientro ho aperto un bed & breakfast a Milano, vicino alla stazione Centrale. L’ho chiuso recentemente e con il ricavato finanzierò i miei prossimi tre anni di viaggio senza avere alcuno sponsor. Ho previsto un massimo di quaranta mila euro, ma spenderò certamente meno. Fuori dall’Europa i costi sono molto, molto diversi”.

Partenza dal Pirellone

Partenza il prossimo 16 settembre dal grattacielo Pirelli a Milano. “Mi piacerebbe salire al quarantesimo piano con la Vespa: da un capo d’Italia in capo al mondo. Poi via verso Capo Nord e poi giù in Spagna, Portogallo, Marocco dove penso di arrivare a metà ottobre. Affronterò poi l’Africa lungo la costa atlantica, Senegal, Mali, Togo, fina a Città del Capo. Da lì voglio risalire fino in Egitto (se potrò entrare), poi Iraq, Siria (forse) e via fino alla Mongolia, una terra che mi affascina. Non ho un percorso blindato. Dipenderà anche dalla guerre. Non passerò, invece, dalla Cina perché l’ingresso è troppo oneroso. È d’obbligo una scorta, ma costa mille dollari al giorno e non me lo posso permettere. Passerò per il Pakistan, l’India fino a raggiungere l’Australia che percorrerò per raggiungere la Nuova Zelanda. A quel punto valuterò se proseguire per il Cile o il Giappone. Ottenere i visti è sempre complicato, ma spero di farcela come ci sono riuscito nel precedente viaggio. Conto poi di rientrare dall’America dove devo passare per salutare vecchi amici e arrivare con un aereo in Spagna e da lì fare la passerella finale”.

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