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Immatricolazioni auto: dal 2005 sud -51%, nord-est +3,2%

In otto anni le differenze tra nord e sud sono aumentate se viste sotto la lente del mercato automobilistico. Intanto a comprare auto sono sempre di più gli over 45. I “giovani” non se la possono permettere.
A cura di Danilo Massa
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Come ogni anno, anche per il 2013 l'Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha pubblicato un'attenta analisi del mercato automobilistico in Italia. Il Book Unrae 2013, oltre a confermare i dati critici resi noti già da Federauto prima e Acea poi, evidenzia alcune caratteristiche del mercato italiano che non solo differenziano il nostro paese dagli altri stati europei, ma anche un epoca – quella della crisi – dalle precedenti. Il documento apre con un grafico che descrive perfettamente i drammatici numeri delle immatricolazioni negli ultimi anni. Avendo chiuso il 2013 con 1.303.534 immatricolazioni, l'Italia deve guardare indietro di 35 anni per scovare un risultato peggiore (ma in fase crescente), quando nel 1978 in Italia si vendevano 1.194.424 vetture.

Il martello della crisi colpisce le fasce di consumo più giovani. Se nel 2005 il 14% degli acquirenti di auto nuove aveva un'età compresa tra i 18 e i 29 anni, mentre oggi quella stessa fascia d'età rappresenta solo l'8,9% della clientela del settore automobilistico. Scende anche la fascia d'età successiva, quella dai 30 ai 45 anni che, pur rappresentando ancora la tipologia più ampia di consumo, scende dal 41% circa al 32,3 (perdendo quasi 9 punti percentuali). Nel peso complessivo, dunque, aumentano le altre fasce d'età (46-55, 55-65, over 65). Il mercato dell'auto si conferma un'ottima cartina di tornasole della situazione economica del nostro paese, laddove ad una disoccupazione giovanile che sfiora il 40% corrisponde necessariamente una drastica riduzione dei consumi. Le donne, intanto, diventano una fascia di consumo sempre più appetibile, dato che dal 2005 al 2013 hanno visto crescere il numero di auto a loro intestate. Oggi il 59,8% degli acquirenti è di sesso maschile contro il 40,2% di automobiliste: otto anni fa le percentuali erano rispettivamente del 63,4% e del 36,6%.

Immatricolazioni macro-aree (analisi Unrae)
Immatricolazioni macro-aree (analisi Unrae)

Un'analisi geografica rivela che la crisi morde più il sud che il nord del paese. Il nord acquista il 62,7% delle nuove auto (32,9 nel nord-ovest più 29,8 nel nord-est), contro il 21,5% del centro e il 15,8% del sud (10,5% area continentale più 5,3% nelle isole). Nel 2005 le distanze apparivano più ridotte:  50,5% nel nord (31,35 nel nord-ovest più 19,17 nel nord-est), 28,86% nel centro e 20,5% nel sud (13,4% nell'area continentale più 7,1% nelle isole).

Nel confronto geografico tra i dati del 2005 e quelli del 2013 emerge che l'unica area in cui il numero delle immatricolazioni è cresciuto è quella del Nord-est:

  • Nord-ovest: -30,1%
  • Nord-est: +3,2%
  • Centro: -50,6%
  • Sud: -51,1%
  • Isole: -51,5%

Secondo l'analisi dell'Unrae

Le immatricolazioni per aree geografiche riflettono anche nel 2013 la mutata normativa sull'IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione, NdR) variabile che ha finito per privilegiare le regioni e le provincie a Statuto Speciale che hanno potuto mantenere il precedente assetto.

Le previsioni per il 2014 fatte dall'Unrae parlano di una crescita delle immatricolazioni dopo sei anni di calo. Secondo l'unione, infatti, quest'anno saranno vendute circa 1.335.000, ovvero il +2,4% rispetto al 2013. Calma con gli entusiasmi, però, perché, avverte l'associazione: "Nel 2014, pur con un lieve miglioramento di alcuni indicatori economici ma in assenza di interventi incisivi, avremo un'inversione di tendenza puramente tecnica e non una vera ripresa, che esprimerà una crescita al 2,4% su base annua". Insomma, la crisi non è alle spalle.

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