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Dal 1996 alla Yamaha M1 2017, ecco la storia di tutte le moto di Rossi

In attesa della presentazione della nuova Yamaha M1 2017, ripercorriamo insieme il cammino di Rossi a bordo di moto che gli hanno consentito di raggiungere tanti successi e lo hanno consacrato come il più forte del mondo in MotoGp.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Siete pronti? La nuova stagione in Motogp di Valentino Rossi e Maverick Vinales in Yamaha, si può dire che stia già iniziando. Si, perchè la nuova M1 del dottore e dello spagnolo, che ha preso il posto di Jorge Lorenzo volato alla Ducati, è ormai pronta alla presentazione. Una nuova amante da coccolare quindi per il “Dottore” che negli ultimi 10 anni, dal 1996 ad oggi, è salito in sella a modelli di moto davvero straordinari. Scopriamo quali sono stati.

Le Aprilia dal 1996 al 1999

Nel 1996 Valentino Rossi fece il suo esordio nel motomondiale, classe 125, ottenendo il suo primo grande successo, di una lunga serie nel tempo, a Brno. Dopo tante battaglie, concluse la stagione al 9° posto, ma l'anno successivo, carico e cattivo come solo lui sa essere quando si trova in sella alla sua moto, si laureò campione del mondo a bordo dell’Aprilia RS 125 con 11 vittorie, un secondo posto ed un terzo posto. Un successo pazzesco, festeggiato dal quello che diventerà poi il “Dottore”, portò al suo immediato passaggio alla classe 250 per cominciare a capire se quel giovane ragazzo prodigio sarebbe stato capace di ripetere gli stessi successi. Nel 1998 quindi, l’Aprilia che affidò la potenza della sua RSW 250 a Valentino, vide la stagione del pilota di Tavullia, concludersi al secondo posto alle spalle di Loris Capirossi, collezionando cinque vittorie, tre secondi posti e un terzo posto in Germania. Ma solo nel 1999 si laureò campione del mondo della classe, con nove vittorie, due secondi posti e un terzo posto.

Lapresse12-05-1997 Scarperia (Fi) Italia Sport - MotociclismoGran Premio motociclistico d'Italia-Circuito del MugelloNella foto: Valentino Rossi su Aprilia 125 cc

Il passaggio alla 500 con la Honda

Correva l’anno 2000 Valentino Rossi decise che era ora di cambiare aria e di testare la potenza di una nuova moto.  Passò infatti alla classe 500 firmando un contratto con la Honda. La moto, una MSR 500, portò Vale a conquistare un secondo posto che alla fine della stagione, non sarà del tutto soddisfacente, con in tasca due Gran Premi vinti, tre secondi posti e cinque terzi posti. Nel 2001, però, prima che la 500 lasci il posto alla MotoGP, Valentino si laureò per la terza volta campione del mondo: undici vittorie, un secondo posto e un terzo posto. L’anno successivo, la Honda si rifece il look con la potenza della RC 211V. Il 2002 fu quindi il primo anno della classe MotoGP, caratterizzata dai nuovi motori 4 tempi da 990cc. Rossi, vinse il quarto titolo mondiale con undici Gran Premi vinti e quattro secondi posti. Nel 2003 la doppietta, vinse nuovamente il titolo: nove successi, cinque secondi posti e due terzi posti. Di Rossi ormai, avevano paura tutti.

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La Yamaha e il suo grande amore per la YZR M1

Ormai il mito di Valentino Rossi era sulla bocca di tutti gli italiani. Il “Dottore” sentiva quest’affetto, si sentiva forte e vincente, e così accettò una nuova scommessa passando, nel 2004, dalla Honda alla Yamaha. Cambiò la moto ma non la musica: Valentino si laureò nuovamente campione del mondo con nove vittorie e due secondi posti così come l’anno successivo. In questi due anni nacque l’amore smisurato per la sua YZR M1. Nel 2006 dopo il rinnovo con la Yamaha, Nicky Hayden gli soffiò il mondiale nell'ultima gara. Il 2007 fu peggio dell’anno precedente con il terzo posto finale, dietro al nuovo campione del mondo della Ducati, Stoner, e a Pedrosa. Il riscatto arrivò nel 2008, sempre in sella alla Yamaha, con l'ottavo titolo  seguito dal nono del 2009 dove Rossi celebrò la sua 100esima vittoria in carriera Nel 2010, stagione sfortunata per il nove volte campione del mondo che si procurò una frattura scomposta di tibia e perone tornando in sella alla sua amata Yamaha dopo poco più di un mese dall'infortunio chiudendo la stagione al terzo posto della classifica alle spalle di Lorenzo e Pedrosa.

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Il doloroso addio e l’approdo alla Ducati

Lui e la sua YZR M1, sembravano davvero un tutt’uno. Un rapporto speciale che cominciava già in griglia con Rossi a sussurrare alla sua moto come comportarsi in gara. Ma il richiamo della sfida di vincere con la scuderia italiana era tanto. Così accetto, nel 2011, con grande entusiasmo, le avances della Ducati. A bordo della Desmosedici GP11, fino all’anno successivo, la sua esperienza con il la scuderia di Borgo Panigale, non riuscì mai a decollare, con un settimo posto finale del primo anno che non migliorò nemmeno nell’anno 2013 dove l’amore fra il team e il pilota pesarese non fu proprio idilliaco e Valentino lasciò nuovamente, accettando la corte dei giapponesi della Yamaha.

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Il ritorno con la “ex” YZR M1

Dopo un anonimo 2013, nel 2014 Valentino Rossi tornò a dare spettacolo con una lunga serie di podi che gli consentono di chiudere la stagione al secondo posto del mondiale. Nel 2015 la sua amata YZR M1 giapponese lottò fino al termine della stagione per il decimo titolo in carriera. Purtroppo dopo una serie di decisivi GP, ricchi di scontri, polemiche e comportamenti sanzionati dal regolamento soprattutto con Marquez, e che ormai conosciamo tutti, fu Jorge Lorenzo, a vincere il mondiale. Dopo l’ultima stagione invece, in cui Rossi non è ancora riuscito a centrare il suo decimo titolo, lui e il nuovo pilota della Yamaha, Vinales, attenderanno impazienti la presentazione della nuova M1 2017 che si preannuncia già una moto del tutto nuova rispetto alla precedente e con un assetto più complesso. Non sarà una rivoluzione, però un'evoluzione più importante. E il ritardo per il debutto della moto 2017, pare sia dovuto proprio ad un lavoro specifico in Giappone da dove la nuova M1 è pronta a partire per regalare vittorie ed emozioni a Valentino Rossi e a Vinales, ma soprattutto a tutti i tifosi che attendono il decimo titolo del “Dottore”.

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