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In Svezia inaugurata la prima strada che ricarica le auto elettriche in marcia

Il primo tratto di due chilometri si trova vicino all’aeroporto di Stoccolma ma l’agenzia statale ha già elaborato un piano per la futura espansione al resto del Paese.
A cura di Valeria Aiello
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È stata inaugurata in Svezia la prima strada al mondo in grado di ricaricare le batterie di un’auto elettrica in movimento. La carreggiata di due chilometri si trova vicino all’aeroporto di Stoccolma ma l’agenzia statale che gestisce le strade nel Paese ha già elaborato un piano nazionale con l’obiettivo di ridurre del 70% entro il 2030 le emissioni di Co2 nel settore dei trasporti.

La prima strada che ricarica le auto elettriche in marcia

La tecnologia che consente la ricarica si basa sul trasferimento di energia da due binari al centro della carreggiata ai quali è collegato un braccio mobile a suo volta attaccato al fondo del veicolo. Quando la vettura è in movimento, la corrente viene trasferita dalla strada alla batteria dell’auto, ricaricandola. In caso di sorpasso, il braccio si stacca automaticamente. Il sistema è in grado di calcolare il consumo energetico e questo permette di addebitare i costi a ciascun utente. I primi veicoli a fruire del servizio sono i camion elettrici del servizio postale PostNord ma, secondo Hans Sall, amministratore delegato del consorzio eRoad Arlanda responsabile del progetto, tutti i veicoli elettrici in circolazione come anche le strade del Paese possono essere adattati per sfruttare la tecnologia.

L'espansione alla rete autostradale

Complessivamente in Svezia ci sono circa mezzo milione di chilometri di strade, di cui 20.000 km di autostrade. “Sarà certamente sufficiente elettrificare tutta la rete autostradale svedese.  La distanza tra due autostrade non supera mai i 45 chilometri e le auto elettriche possono già percorrere quella distanza senza dover essere ricaricate. Alcuni credono che sarebbe sufficiente elettrificare 5.000 chilometri di autostrade”. Per adattare un chilometro di strada alla nuova tecnologia, i costi si aggirano attorno al milione di euro, una cifra 50 volte inferiore se paragonata ai costi di realizzazione di una linea tram urbana. Nessuna preoccupazione, ovviamente, sul livello di sicurezza: “Non c’è elettricità in superficie, ci sono due binari, proprio come una presa nel muro – ha aggiunto l’amministratore delegato – Cinque o sei centimetri più sotto c’è l’elettricità. Il livello in superficie è talmente irrisorio che ci si potrebbe camminare a piedi nudi”.

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