Incentivi 2010: a gennaio brusco calo negli ordini
Gli incentivi dello scorso anno, hanno parzialmente salvato l'industria dell'automobile da un crollo che avrebbe potuto essere peggiore di quanto realmente è stato. Quest'anno però sembra tirare un'aria diversa. Il governo ha capito che continuare ad incentivare l'acquisto di nuove vetture non può far altro che danneggiare l'acquisto di beni simili come per esempio mobili, elettrodomenstici o magari lavori di ristrutturazione. Questo aggiunto al fatto che chi necessitava di una nuova vettura l'ha già comprata lo scorso anno, rischia di peggiorare ulteriormente la già difficile situazione che l'industria dell'auto stà vivendo.
L'ultimo dato positivo non deve trarre in inganno. Quest'ultimo infatti riguarda le immatricolazioni non le vendite. Chi ha immatricolato la vettura in questo ultimo mese l'ha già comprata lo scorso anno con gli incentivi. A proposito di ciò si è già pronunciatat la Federazione Concessionari Auto (federcaipa), che ha lanciato un allarme riguardante le vendite nel nuovo anno di vetture, dati apparsi in netto calo a differenza dei mesi passati.
Allora che fare per salvare un'industria che da tempo stà vivendo uno dei suoi peggior periodi? Una possibile soluzione ci arriva dalla stessa federcaipa che per rilanciare il settore nel lungo periodo rivedrebbe la fiscalità del comparto: l'applicazione dell'Iva sulle auto con detrazione del 40%, l'eliminazione dell'Irap e l'aumento o l'eliminazione del tetto di deduzione degli interessi passivi. Altre soluzioni arrivano direttamente dalle case automobilistiche pronte a scontare la vettura (di tasca loro) in caso di rottamazione.
Anche se forse la soluzione più logica sarebbe abbassare il prezzo (oppure tenere lo stesso prezzo ma attrezzando la vettura con il maggior numero di optional senza che il conto finale ne risenta), oppure applicare una rateizzazione senza interesse e con rate di importo più piccolo. Oppure più semplicemente cercando di regalare l'intera RCA (se il settore è in crisi è colpa anche delle assicurazioni che continuano ad aumentare i loro listini) per qualche anno.
Francesco Geremia