Proroga agli incentivi per finanziare l’industria automobilistica
La parola contiene un riferimento all'ambiente che, oltre a rappresentare un interesse reale, trae anche in inganno. Gli ecoincentivi, infatti, fanno bene soprattutto al mercato automobilistico. Recentemente una banca internazionale, la Barclays aveva evidenziato la sovapproduzione della Fiat legata in parte all'incoraggiamento governativo costituito dagli ecoincentivi.
Tali afferamazioni sembrano addirittura essere avvalorate da Alfredo Altavilla, amministratore delegato di Fiat Powertrain, che sottolinea l'eccessiva produzione di vetture in Italia, le cui parole andrebbero poi a giustificare la richiesta di Marchionne di costituire un fondo per "eventuali" crisi future.
Ieri Guido Rossignoli, direttore generale Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ricordava di "aver richiesto una proroga degli incentivi per il settore auto e per quelli al metano affinché vengano prorogati per più tempo non essendoci infrastrutture adeguate. Per i veicoli industriali chiediamo inoltre che vengano inseriti nella Tremonti-Ter".
Tre spaccati, quelli descritti nei precedenti paragrafi, che descrivono la situazione economica del settore. Tant'è che la proroga sarà effettivamente concessa, anche se per importi minori rispetto all'anno che si sta chiudendo.
Ma, precisa sempre Guido Rossignoli, "ci sono tre tavoli aperti su incentivi e occupazione, ricerca e componentistica". Incentivi a parte, quindi, c'è la ricerca per la quale "si sono seduti anche i ministri Scajola e Gelmini" per "identificare le richieste da avanzare. Il discorso coinvolge la riduzione delle emissioni di Co2".
Sul tavolo della componentistica ha parlato il presidente del Gruppo Anfia Componenti e vicepresidente di Anfia, Mauro Ferrari: "Chiediamo un fondo di garanzia per interventi di razionalizzazione del settore, che in pratica potrebbero essere a costo zero".
Danilo M.
