Incentivi Fiat 2010: no dai sindacati se chiude Termini Imerese
Se si vuole organizzare un gita fuori porta per oggi pomeriggio destinazione Termini Imerese c’è da dire che non si poteva scegliere giorno migliore, anche se il tempo non promette nulla di buono con una leggera pioggia che bagna la cittadina siciliana e le temperature che variano da una minima di 10° a una massima di 15°.
Oggi è proprio il giorno ideale per una fantastica gita a Termini Imerese, e per essere più precisi è meglio andare ad accamparsi, per organizzare un pic-nic, fuori allo stabilimento palermitano della Fiat, giusto per condividere con oltre 1.500 operai che ci lavorano questo momento di dura lotta. Lotta al lavoro, lotta al salario, lotta alla dignità.
Sono ore di tensione a Termini Imerese, oltre alle solite sigle sindacali, Fim, Fiom e Uilm, ci sono quel migliaio di operai che dal 2012 non lavoreranno più, perché secondo Sergio Marchionne lo stabilimento è fuori dalle logiche produttive del libero mercato. Come a dire," la colpa è vostra se la Sicilia è lì e il resto del mondo è fuori".
O meglio, “voi siete fuori dal mondo, e io che devo tirare avanti il Gruppo Fiat, non posso assecondare i capricci di una geografia che vi ha posti lì, lontano dalle logiche del mercato, lontano dal mondo”, appunto.
E allora gli operai giù a protestare con veemenza, solo per far sentire le loro ragioni, e con moderazione solo per far leggere striscioni come "Riconversione industriale = chiusura totale"; "Marchionne e Scajola cumpari senza parola"; "90 parlamentari del Sud saranno capaci di salvare il futuro di 2500 famiglie?"; "Fiat come acronimo di Furbi Industriali Abbandonano Termini".
Nel momento in cui il gigante dai piedi di cristallo ha deciso di farla finita con il suo tallone d’Achille e di indossare finalmente una maschera di serietà e massima efficienza, una voce fuori dal coro, quella del segretario regionale della Fiom Cgil Giovanna Marano, avanza una proposta davvero interessante: "Per scongiurare una scelta drammatica per migliaia di lavoratori oggi chiediamo alla politica siciliana di assumere una posizione di intransigenza con il governo nazionale perché venga bloccato il provvedimento per la rottamazione. In assenza di soluzioni per Termini Imerese non si può concedere alcuna forma di incentivo statale. È su questo che la politica siciliana e nazionale possono fare leva. Se permane il disimpegno su Termini Imerese ribadito con forza nelle ultime ore si richiami la Fiat al tavolo di trattative a Palazzo Chigi per sancire le mutate condizioni del governo".