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Incidente a Las vegas, il Campionato Indycar 2011 termina tra le lacrime per la morte di Dan Wheldon

Dolore e silenzio circondano il circuito cittadino quando i piloti della Indycar ripercorrono il tracciato per onorare lo sfortunato compagno. Un contatto al decimo giro provoca un effetto a catena, l’auto del britannico impatta e vola contro le barriere protettive, il colpo è durissimo ed il pilota muore sul colpo.
A cura di Luigi Ruggiero
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incidente Indycar Las Vegas 2011

Termina a sorpresa il campionato IndyCar 2011, una di quelle sorprese che però nessuno si augurerebbe, più precisamente con l'incidente più terrificante di tutta la storia della competizione automobilistica americana dedicata alle vetture monoposto, nel quale sono andate praticamente distrutte ben 15 vetture tra le quali quella di Dan Wheldon, pilota professionista morto alla sola età di 33 anni.

Drammatica la sequenza che ha portato allo sfortunato epilogo. A 10 giri dall'inizio, mentre il gruppo marciava ad una velocità di oltre 300 km/h, Wade Cunningham va a sfiorare il retrotreno della vettura che lo precedeva, il contatto si fa sentire e l'auto del neo zelandese finisce per intraversarsi, nel frattempo Hinchcliffe che lo seguiva lo centra in pieno sulla fiancata, provocando il primo degli effetti a catena. Pochi metri più dietro scoppia subito il caos, con vetture che tentano manovre diversive per cercare in ogni modo di evitare l'incidente, finendo però per scontrarsi tra di loro. Nel contesto scaturitosi Wheldon, che è stato l'ultimo a sopraggiungere, finisce per entrare nel groviglio di vetture decollando su quella di Charlie Kimball come un proiettile, l'auto si impenna e trascina il pilota della Bryan Herta Autosport contro le protezioni esterne della pista, l'angolo con il quale subisce l'impatto disintegra letteralmente la monoposto rispendendola in pista avvolta dalle fiamme.

Tredici dei quindici piloti coinvolti, JR Hildebrand, Tomas Scheckter, Paul Tracy, EJ Viso, Jay Howard, Townsend Bell, Vitor Meira, Will Power, Alex Lloyd e Buddy Rice sono riusciti ad allontanarsi dalle vetture sani e salvi e senza l'aiuto di nessuno. Pippa Mann, prima donna a conquistare la pole ad Indianapolis, è stata soccorsa dai commissari, ma a parte il grave spavento non ci sono state particolari ritorsioni, per Wheldon invece è stata nulla la corsa in ospedale dove è stato trasportato nell'immediatezza, purtroppo non ce l'ha fatta. Tutti i suoi colleghi, appresa la notizia diffusa dal Ceo dell'IndyCar Series, Randy Bernard, non se la sono sentita di continuare la corsa, al contrario hanno voluto porvi fine rendendo omaggio al britannico con cinque giri di pista in suo onore, il tutto mentre gli addetti sparsi lungo la pit lane e gli spettatori in tribuna assistevano all'impiedi ed in rigoroso silenzio in segno di doloroso rispetto.

Dopo aver vinto due volte la 500 miglia di Indianapolis nel 2005 e nel 2011, otto titoli nazionali britannici nel karting, la 24 ore Daytona nel 2006 assieme a Scott Dixon e Casey Mears, la F2000 Championship Series nel 1999, per l'inglese di Emberton quella di ieri era la terza Indycar della stagione, una sfida che aveva voluto accettare per aggiudicarsi i cinque milioni di dollari messi in palio per coloro che non partecipano a tempo pieno alla competizione, una sfida che ha reso orfani la moglie Susie ed i due figli di appena 3 anni e sette mesi.

Un dramma che ha sconvolto persino il pilota della Formula 1 Jenson Button, da ragazzini le loro squadre si erano incrociate parecchie volte in Formula 3 ed in Formula Ford, tanto da far scaturire nei due una sorta di amicizia-rivalità, la stessa che il connazionale ha voluto ricordare con queste parole:

"Ho davvero tanti ricordi delle gare corse insieme a Dan all’inizio degli anni ’90, era un vero combattente. Abbiamo perso una leggenda nel nostro sport, ma anche un bravo ragazzo. Non posso neanche immaginare cosa stia attraversando la sua famiglia ed il mio pensiero va a loro in un momento così difficile".

Purtroppo in competizioni come quelle dell'Indycar incidenti del genere accadono con una certa frequenza, se pur questa volta le conseguenze sono state estreme, quando ci si pone alla guida di vetture tanto potenti si conoscono i rischi in cui ci si deve imbattere e Dan Wheldon lo sapeva bene. Il mondo automobilistico è in lutto perchè perde oggi uno dei suoi maggiori esponenti.

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