Incidente Bianchi, iniziati i lavori della commissione
I lavori della commissione sull'incidente di Jules Bianchi sono iniziati questa settimana e dovrebbero terminare in tempo per consentire alla Federazione di presentare un rapporto dettagliato in occasione del World Motor Sport Council che si terrà il prossimo 3 dicembre a Doha, in Quatar. Tra i suoi membri sono presenti anche gli ex Team Principal di Ferrari e Mercedes, Stefano Domenicali e Ross Brawn, oltre agli ex piloti Alexander Wurz e al due volte iridato Emerson Fittipaldi. Saranno dieci e saranno coordinati dall’ex designer della Lotus, Peter Wright, da anni a capo della Commissione Sicurezza della FIA, a dover capire cosa è successo alla curva sette di Suzuka fra il giro 41 e 42 del Gran Premio del Giappone 2014. Secondo quanto ha riportato la testata tedesca Auto Motor und Sport, la suddetta commissione intende rispondere a degli interrogativi ben precisi circa l'incidente di Bianchi: quando sono state mostrate le bandiere gialle? In quale misura i piloti hanno rallentato quando è stata esposta la doppia gialla sventolata? Quali messaggi radio sono stati inviati a Bianchi durante il giro prima dell’incidente? Quale era la velocità della vettura prima e al momento dell’impatto? Quali sono state le forze alle quali è stato sottoposto lo sfortunato pilota nell’incidente? Gli organizzatori della gara dovevano chiamare subito in pista la Safety Car? La gara sarebbe dovuta partire prima vista la minaccia di maltempo? Quanto erano pericolose le condizioni al momento dell’incidente? I soccorsi al pilota sono stati abbastanza veloci? Gli spazi di fuga della curca 7 sono sufficienti ed adeguati? Tutte domande importanti.
Dopo le relazione Charlie Whiting aveva consegnato un primo verbale a Jean Todt cinque giorni dopo l’incidente, la conseguente conferenza stampa a Sochi e la nascita della commissione, ecco alcune nuove indiscrezioni sull'accaduto: secondo Alberto Antonini di Autosprint la commissione FIA starebbe indagando sul sistema Brake-by-wire montato sulla Marussia del pilota transalpino. Alcuni addetti ai lavori hanno spiegato come il sospetto riguarderebbe il malfunzionamento del dispositivo che va a bilanciare la forza frenante sull'asse posteriore e i testimoni oculari presenti nella zona dell’impatto non avrebbero visto tracce di frenata verso la via di fuga.
Mentre da settimane si va avanti con questo scottante problema della rimozione dei veicoli dalla pista, il quotidiano svizzero Blick riporta che una società denominata Air Zermatt fa una proposta insolita: in futuro le vetture di Formula 1 vittime di incidenti o di guasti meccanici vengano rimosse dalla zona di pericolo da un elicottero.