video suggerito
video suggerito

Incidente Bianchi, misurata una decelerazione di 92G

Questi dati sono disponibili grazie al sensore incaricato di misurare le forze G che interagiscono sul corpo vettura.
A cura di Vito Lamorte
184 CONDIVISIONI
Immagine

Secondo le informazioni riportate dal magazine tedesco Auto Motor und Sport, il picco di decelerazione subito da Jules Bianchi sul circuito di Suzuka al momento dell'incidente sarebbe stato di ben 92G. Quest'ultimo dato è emerso perchè dal 2014 i piloti di Formula 1 sono obbligati ad indossare dei particolari auricolari che contengono anche un piccolo sensore il cui compito è quello di rilevare le forze G che vanno a gravare sulla testa. La decelerazione subita dal pilota transalpino è stata enorme e quindi è comprensibile il perché i medici, così come ha confermato il padre di Jules, Philippe Bianchi; hanno  ammesso si sia trattato quasi di un miracolo che il pilota sia sopravvissuto ad un urto del genere. L'urto della Marussia è avvenuto ad una velocità stimata di circa 180 Km/h, ma senza il mezzo di soccorso che ha fatto da ostacolo le conseguenze finali avrebbero potuto essere analoghe a quelle subite da Heikki Kovalainen. Il pilota finlandese della McLaren a Barcellona nel 2008 andò ad infilarsi a 130 chilometri orari sotto una barriera di pneumatici ma se la cavò senza riportare conseguenze fisiche particolari. Stessa situazione per Luciano Burti, pilota brasiliano della Prost, a Spa nel 2001, con il brasiliano che subì una decelerazione pari ad 80 G.

Sempre Auto Motor und Sport rivela che il presidente della Federazione Internazionale d'Automobilismo, Jean Todt, ha consegnato i dati della "scatola nera" presente a bordo della Marussia di Jules Bianchi alla Commisione Sicurezza della FIA presieduta da Peter Wright, che li analizzerà e cercherà di dare una spiegazione a quanto successo realmente in quegli istanti.

184 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views