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Incidente Bianchi, Montezemolo: “Triste per Jules, pensavamo a lui per il futuro”

Il presidente della Ferrari parla dell’incidente del pilota francese e dell’eventualità che, in caso di terza macchina, sarebbe stato il candidato della scuderia di Maranello.
A cura di Vito Lamorte
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Durante la visita al Salone Nautico di Genova il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha commentato il terribile incidente di Jules Bianchi , il giovane pilota francese della Marussia, durante il Gran Premio del Giappone. Il presidente che lascerà la carica il 13 ottobre ha dichiarato: "Sono molto triste per quello che è accaduto ieri a questo ragazzo, un ragazzo che è nato con noi e a cui pensavamo come nostro pilota del futuro". Jules Bianchi, cresciuto alla Ferrari Drivers Academy di Maranello sotto l’occhio dell’ingegnere di pista di Michael Schumacher, Luca Baldisseri, è un pupillo di Jeam Todt e dello stesso Montezemolo e lo scorso luglio ha preso parte ai test di Silverstone con la scuderia di Maranello: "Se come penso si dovranno schierare tre macchine l'anno prossimo, pensavamo a lui per la terza macchina in gara e sarebbe stato perfetto per i prossimi anni. Spero solo di avere qualche notizia positiva". Negli ultimi giorni il suo nome era finito nel vortice del mercato piloti come uno dei probabili sostituti di Fernando Alonso, ma poi l’annuncio dell'addio di Vettel alla Red Bull e il suo probabile arrivo a Maranello hanno chiuso ogni discorso. Bianchi aveva fatto trasparire la sua delusione affermando: “Vettel mi ha soffiato il sedile” ma aveva corretto il tiro subito dopo.

Montezemolo ha parlato delle condizioni di sicurezza in cui si è corso il Gran Premio: "Purtroppo si ragiona quasi sempre con il senno del poi, tragedie come quella di ieri devono fare riflettere se qualcosa non ha funzionato, se c'è stato qualcosa che si doveva cambiare. Certamente ieri è stata una corsa molto particolare con poca visibilità alle 3 di pomeriggio e con tanta acqua. Ne avevamo fatte anche altre di gare in queste condizioni e non era successo niente. L'importante però è capire il perché per evitare che accada di nuovo".

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