Incidente Cev Moto2, Jacopo Cretaro sta bene: intervento ok, ustioni al collo
Ha pagato il prezzo più alto, Jacopo Cretaro, pilota del Champi team di Manuel ‘Champi’ Herreros, nella spaventosa carambola al via di gara 2 della classe Moto2 del campionato spagnolo velocità (Cev) al Motorland Aragon di Alcaniz. Dei tre sfortunati piloti coinvolti dall’esplosione del serbatoio perso dalla Kalex di Xavi Cardelus, caduto all’uscita della curva 15, solo per Cretaro è reso necessario il ricorso a intervento chirurgico per ridurre la doppia frattura esposta del piede destro. Oltre alla frattura del quarto e quinto metatarso, Cretaro ha riportato alcune ustioni al collo. L’operazione, condotta nella serata di domenica dall’equipé dell’Ospedale di Saragozza, è perfettamente riuscita. Il 16enne romano proseguirà il trattamento delle lesioni all’Ospedale 9 d'Octubre di Valencia, su richiesta del suo staff Middem. A rassicurare sulle sue condizioni, lo stesso Cretaro, attraverso un post su Facebook, con cui ringrazia amici e tifosi per il sostegno arrivato nelle ultime ore.
Ciao Amici!! Grazie mille a tutti voi che mi state sostenendo!! Sto molto meglio, per fortuna me la sono cavata bene! – scrive Cretaro – Ci vediamo presto in pista!! Gasss!
Nato a Roma e trasferitosi dal 2015 a Paiporta, Valencia, per proseguire la sua formazione agonistica presso la scuola Middem, Cretaro ha iniziato la sua carriera come pilota ufficiale nei campionati MiniGP 50, 125, PreGP e PreMoto3. In questa stagione nel Cev Moto2, ha raccolto due vittorie nelle due gare di Valencia della classe Superstock 600, mentre al Motorland Aragon di Alcaniz aveva chiuso gara 1 con il secondo posto di classe, attualmente secondo in classifica integrata alle spalle di Ivo Lopes. La prognosi di Cretaro è stimata in quattro settimane. Quanto agli altri piloti coinvolti, nessuna grave conseguenza per Xavi Cardelus e Michael Aquino, mentre Thibaut Gourin sarà sottoposto ad accertamenti di controllo al rientro in Francia per il dolore al coccige per il colpo riportato.
