Incidente De Villota, resi noti alcuni particolari inediti dell’impatto

A poche settimane dalla conclusione delle indagini sull’incidente di Maria De Villota al campo di volo di Duxfort il 3 luglio di tre anni fa, una parte del rapporto stilato dalla commissione dell’Health and Safety Executive (HSE) è stata consegnata alla BBC grazie a un Freedom of Information Act.
Il report dell'HSE
La pilota spagnola, scomparsa lo scorso ottobre a 33 anni per le lesioni neurologiche riportate nel trauma subito nell’impatto contro la pedana mobile di un camion parcheggiato a bordo pista, stava effettuando il suo primo test al volante della Marussia quando, dopo un passaggio in rettilineo, durante il quale toccava la velocità di 240 km/h, si apprestava a rientrare ai box, collocati sotto un tendone ai margini del tracciato. Nell’impatto contro la sponda, definita dall’HSE di “dimensioni insolite e più grandi” rispetto a quelle utilizzate abitualmente, all’allora 31enne iberica riportava un pesante trauma facciale che le causò la perdita dell’occhio destro. Secondo quanto riferito dal rapporto, durante la fase di rallentamento, si è assistito a un bloccaggio delle ruote anteriori della Marussia.
L'impatto contro la sponda del camion
Con la marcia innestata, la monoposto manteneva un regime di 4.100 giri al minuto attraverso un sistema di controllo contro cui la De Villota stava “lottando” e che l’ha irrimediabilmente “spinta” contro la sponda del camion. Il rapporto aggiunge che, sebbene la De Villota poco prima dell’impatto avesse premuto il pulsante per sbloccare la frizione e mettere in folle il cambio, il comando non ha funzionato.
De Villota ha anche tentato di scalare marcia, dalla seconda alla prima, ma non è riuscita. In precedenza la pilota aveva informato gli ingegneri di non riuscire a gestire la frizione quando il volante era completamente bloccato – circostanza che si è verificata anche durante l’incidente. La driver spagnola, infine, era da ritenersi un pilota esperto poiché aveva già guidato delle monoposto di F1, nello specifico la Lotus Renault, sottolineando che la Manor Grand Prix Racing “faceva affidamento sulla competenza e sull’esperienza del pilota”. La Manor ha rilasciato una dichiarazione confermando di non aver “nulla da aggiungere alle osservazioni della HSE”.
La famiglia valuta l'azione legale
Nell’attesa di apprendere i particolari del rapporto dell’HSE, il padre della pilota spagnola, aveva anticipato che la decisione di intraprendere un’azione legale sarebbe stata valutata dopo aver avuto accesso alla documentazione raccolta. Ora che la BBC ha reso noti molti particolari, la famiglia de Villota ha comunicato di aver ricevuto il rapporto ufficiale.
“I dati mostrano una serie di irregolarità che si sono verificate quel giorno” hanno dichiarato i parenti di Maria. Nello specifico, la famiglia De Villota ha riscontrato la “posizione discutibile” del camion con la sponda aperta e la “mancanza di informazioni logistiche e tecniche” fornite alla pilota spagnola, oltre “all’assenza di linee guida relative alla sicurezza di base”.
Come riportato dai media spagnoli, citando un comunicato della famiglia, per i parenti della De Villota “la relazione conferma che, nella valutazione dei rischi del test, il Marussia F1 Team non ha considerato le proprie strutture e il design della vettura”. Gli avvocati della famiglia analizzeranno nel dettaglio il contenuto della relazione “per definire i prossimi passi, senza scartare l’avvio di azioni di risarcimento danni”. La Manor non ha commentato le dichiarazioni.