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Incidenti stradali, ogni giorno muoiono 9 persone in Italia

Il rapporto Aci-Istat ha reso noto che il costo degli incidenti nel 2014 è stato di circa 18 miliardi di euro. La maggioranza dei sinistri si verifica nelle città: prima in lista con più morti è Messina. Le categorie più esposte sono quelle dei pedoni, motociclisti e ciclisti.
A cura di Vito Lamorte
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Nuovi dati per le statistiche degli incidenti stradali. Secondo il rapporto ACI-ISTAT, presentato oggi a Roma, sugli incidenti che si sono verificati in Italia nel 2014 c'è stato un calo del numero di morti, con addirittura un aumento del 5,4% nei centri urbani, ma è cresciuto il numero di feriti gravi e l'indice di mortalità di pedoni, ciclisti e motociclisti che è nettamente superiore a quello degli automobilisti. Il rapporto recita così: "Battuta d’arresto nella riduzione delle vittime della strada in Italia, mentre rallenta, ma non si ferma, il calo degli incidenti e dei feriti". Guardando le cifre assolute dello scorso anno si nota come sulle nostre strade siano stati registrati 177.031 incidenti con lesioni fisiche alle persone. Il documento dell'ACI rende noto che il numero di morti è di 3.381 per una media di 9 al giorno e i feriti sono stati 251.147. Le statistiche ci dicono che rispetto al 2013 il numero dei morti sulle nostre strade è diminuito dello 0,6% a fronte di una flessione del 2,5% dei sinistri e del 2,7% dei feriti. Il costo degli incidenti nel 2014 è stato di circa 18 miliardi di euro.

Le prime cause di incidente sulle strade extraurbane sono distrazione (21,4%), velocità elevata (17,3%) e distanze di sicurezza non adeguate (13,4%), mentre in città è soprattutto la mancata osservanza di precedenze e semafori a causare sinistri (18,6%), seguita da distrazione (15,4%) e velocità (9,2%). La fascia di età più a rischio resta sempre quella dei giovani tra 20 e 24 anni (268 vittime), ma aumentano i decessi tra gli over 75 (+11,1%) e i bambini tra 0 e14 anni (+12,7%).

La città con più morti sulle strade urbane è Messina: 1,6 morti ogni 100 incidenti. Segue Catania con 1,4. All'opposto Bari che ha registrato il valore più basso con 0,3. Seguono Milano e Genova con 0,4.

Il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, dichiara: "I dati dimostrano l'urgenza di garantire l'utilizzo di almeno il 50% dei proventi delle multe per favorire la mobilità e la sicurezza stradale soprattutto in ambito urbano con attraversamenti pedonali moderni e visibili, percorsi ciclabili protetti, rotatorie efficaci a scongiurare i pericolosi urti laterali. Anche le sanzioni devono essere finalizzate alla prevenzione: gli autovelox nascosti sono inutili e i cartelli che ne annunciano la presenza poi non riscontrata dai conducenti sono addirittura dannosi. Aci presenterà una proposta legislativa sistemica già nella prossima Conferenza del traffico e della circolazione".

Anche il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, ha commentato i dati: "È sempre più importante disporre di dati di elevata qualità e non di resoconti parziali o aneddotici. La strategia vincente per raggiungere questo obiettivo è stata attivare un modello aperto di coordinamento, con la regia dell'Istat, tra Stato, Regioni ed Enti locali. Quest'anno, grazie ad una stretta collaborazione con i ministeri della Salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata rilasciata una prima stima del numero di feriti gravi, allineando così l'Italia ai Paesi con una più lunga tradizione di analisi e integrazione di dati. Un altro tema nuovo è quello delle sanzioni per le infrazioni stradali. Dare una particolare enfasi a quest'aspetto è considerato anche in Europa un elemento chiave per contrastare l'incidentalità stradale".

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