Interlagos ’91, nasce il mito di Senna
I piloti icone della Formula 1 si contano sulle dita di una mano, non sono solo i più vincenti ma anche quelli in grado di emozionare i tifosi con delle imprese che ne hanno creato il mito. Una di queste è sicuramente quella che vide protagonista Ayrton Senna il 24 marzo 1991 sul circuito casalingo di Interlagos, impresa che sancisce la nascita della leggenda del “Magico”.
Vecchie ruggini, nuovi motori
Dal famoso incidente di Suzuka che rinfocolò la rivalità tra il brasiliano e Alain Prost erano passati soltanto pochi mesi e nella prima gara della nuova stagione Senna vince agevolmente, grazie alla potenza della sua McLaren che montava il nuovo motore Honda 12 cilindri, staccando di oltre 16 secondi il rivale di sempre a bordo di una Ferrari non molto competitiva (lo stesso francese la definì «un camion»).
McLaren vs Williams, un duello annunciato
Il secondo appuntamento del campionato mondiale fu il Gran Premio del Brasile, quello di casa per Ayrton, nel quale non era mai riuscito ad imporsi fino a quel momento. Le qualifiche del sabato diedero un verdetto chiaro: la lotta per la vittoria sarà una questione tra la McLaren (1° Senna e 4° Berger) e le Williams (2° Patrese e 3° Mansell), dato che le Ferrari di Alesi e Prost finirono ad oltre un secondo dal polesitter.
La lotta con Mansell per la prima piazza
Al via il padrone di casa riesce a mantenere il comando davanti a Mansell e Patrese, Alesi, Berger e Prost, infliggendo un distacco di circa tre secondi nei primi otto giri. L’inglese però reagisce e comincia ad avvicinarsi portandosi fino a sette decimi dal brasiliano, ma un pit-stop troppo lungo (14 secondi) lo relega in quarta posizione, alle spalle del compagno di scuderia e del ferrarista Alesi. Mansell recupera e sfruttando le soste ai box di chi lo precedeva si rimette all’inseguimento di Senna fino a riportarsi a ridosso della McLaren, ma al 50º giro è costretto ad una seconda sosta da una foratura e dopo 11 tornate sarà costretto al ritiro.
La (unica) marcia per la vittoria
Sembra una gara chiusa, ma ecco il colpo di scena. Il brasiliano inizia ad avere problemi con il cambio: perde via via tutte le marce ad eccezione della sesta. Senna perde via via terreno su Patrese che rimonta di giro in giro, ma non ci sta e, dando fondo a tutte le proprie mentali e fisiche (a fine gara dovrà essere aiutato ad uscire dalla vettura e faticherà ad alzare il trofeo del vincitore) riesce a rimanere in gara, nonostante nelle curve lente del tracciato di Interlagos la sua McLaren quasi si fermi.
Nasce la leggenda del Magico
Il Magico riesce a mantenere fino al traguardo quasi tre secondi di vantaggio sulla Williams di Patrese, anch'egli afflitto da problemi al cambio, e a conquistare la sua prima vittoria nel Gran Premio di casa. Nonostante avesse già conquistato due titoli iridati, fu quello il successo, con 11 giri fatti solo in sesta marcia, che sancì una volta per tutte il passaggio di Ayrton da “grande campione” a “leggenda”.