Invisible-to-Visible di Nissan, al Ces la tecnologia che coniuga mondo reale con quello virtuale
Auto e tante novità che delineano la mobilità del futuro tra le grandi protagoniste del Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, la fiera tecnologica per eccellenza dove quest’anno Nissan ha spinto un po’ più in là la sua idea di auto connessa, presentando la propria visione di vettura che aiuterà il guidatore a “vedere l’invisibile”, coniugando mondo reale con quello virtuale.
Chiamata anche I2V, la tecnologia Invisible-to-Visible creata nell’ambito del programma Nissan Intelligent Mobility permette alla vettura di rilevare l’area circostante e prevedere lo scenario che si prospetta davanti al guidatore. Il sistema di guida tridimensionale e interattiva consente di mostrare elementi nascosti da edifici o dietro a una curva, rendendo l’esperienza al volante più piacevole attraverso avatar visualizzati all’interno dell’auto. “È il nostro modo di aumentare la consapevolezza e ottimizzare l’esperienza di guida – ha spiegato Tetsuro Ueda, Expert Leader presso il Nissan Research Center – . I dati raccolti dai sensori dall’area intorno al veicolo in movimento e le interazioni con le informazioni virtuali vengono restituiti attraverso visioni tridimensionali in realtà aumentata. In concreto, possiamo interagire e vedere informazioni che altrimenti risulterebbero invisibili”.
Nello specifico, il sistema I2V combina le informazioni raccolte in tempo reale dal sistema sensori esterni ed interni al veicolo, come l’Omni-Sensing Nissan, e dalla tecnologia Seamless Autonomous Mobility Nissan che analizza il contesto stradale. Il sistema di assistenza alla guida semiautonomo ProPilot fornisce invece informazioni sull’area attorno al veicolo. La tecnologia riproduce uno spazio virtuale a 360° intorno alla vettura, per fornire informazioni quali, ad esempio, le condizioni della strada e degli incroci, la visibilità, la segnaletica e la presenza di pedoni, oltre a monitorare le persone a bordo per anticipare eventuali necessità.
Supporto durante la guida autonoma e manuale
Il sistema è inoltre in grado di mettere in contatto guidatori e passeggeri con il mondo virtuale, chiamato Metaverse: familiari, amici o altri passeggeri possono essere visualizzati a bordo dell’auto sotto forma di avatar tridimensionali a realtà aumentata per tenere compagnia o fornire assistenza. Rispetto agli assistenti personali virtuali (Vpa) disponibili oggi sul mercato, gli avatar che offrono servizi tramite Metaverse, chiamati Traverse-Agent, non si limitano al solo aspetto funzionale ma accentuano “l’interazione fra le persone più che l’efficienza” diventando dei “veri e propri compagni” all'interno dell’abitacolo.
“Un altro fattore di distinzione è il nostro obiettivo di presentare le informazioni e i dati secondo uno stile ‘umano’” ha aggiunto Ueda chiarendo che, in condizioni di guida autonoma, è prevista “la presenza di un operatore speciale” in grado di fornire istruzioni ai veicoli ma “non pensiamo, tuttavia, di trasferire il controllo della guida, ovvero di acceleratore, freno e sterzo” agli avatar di Metaverse. “Può essere possibile condividere funzioni diverse da quelle coinvolte nella guida, come il climatizzatore o il sistema di infotainment, per migliorare la qualità dell'esperienza a bordo”.