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Irregolarità nei test sui gas di scarico, Nissan ammette la colpa: coinvolti 19 modelli

La casa giapponese ha ammesso le irregolarità sul controllo delle emissioni di 19 modelli, tutti destinati al mercato giapponese. Sono 1171 le auto coinvolte sulle quali sono stati effettuati test con condizioni diverse da quelle imposte dalla legge e venivano usati strumenti mal calibrati portando così a valori di misura alterati.
A cura di Matteo Vana
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Quando lo scandalo legato alla falsificazione dei test sui gas di scarico sembrava ormai alle spalle, ecco che arriva l'ennesimo caso: stavolta tocca a Nissan ammettere la propria responsabilità nelle irregolarità sui dati riguardanti i consumi e le emissioni di 19 modelli di automobili vendute in Giappone. La conferma è arrivata dopo l'indagine interna avviata dalla stessa casa nipponica a seguito dell'impiego di personale non autorizzato alle procedure di certificazione delle vetture destinate al mercato giapponese.

Strumenti mal calibrati e collaudi irregolari

Il Ministero dei Trasporti giapponese, qualche tempo fa, aveva richiesto chiarimenti al gruppo sulle proprie procedure; dopo aver avviato l'indagine sono venute a galla irregolarità in vari stabilimenti, tutti all'interno dei confini nazionali, che hanno coinvolto 1171 automobili e 19 diversi modelli. I collaudi, infatti, venivano effettuati con condizioni climatiche, velocità di guida e durata diverse da quelle imposte dalle normative locali. Inoltre anche gli strumenti di rilevazione era mal calibrati portando così a valori di misura alterati. le irregolarità, come reso noto dalla stessa Nissan, riguardano "le prestazioni delle emissioni di scarico e i test di risparmio di carburante, che si discostano dall'ambiente di prova prescritto" ed anche "la creazione di rapporti di ispezione basati su valori di misurazione modificati".

Il Chief competitive officer della società, Yasuhiro Yamaguchi, responsabile per la Ricerca e lo Sviluppo, ha fatto sapere che l'inchiesta in corso è stata condotta per fare luce sui motivi del ripetersi di tali pratiche illecite, porgendo le scuse del marchio a clienti e partner commerciali e assicurando di lavorare affinché errori simili possano non riproporsi anche in futuro. Un danno di immagine importante per la casa giapponese anche se il numero ristretto di vetture coinvolte limita un po' le conseguenze. I modelli, tutti destinati al mercato interno, sono però conformi agli standard di sicurezza giapponesi e per questo non sarà necessario effettuare dei richiami

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