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Jean Todt: “I tempi sono cambiati, Ferrari dovrebbe perdere il diritto di veto”

Il presidente FIA vuole abolire il privilegio della Rossa: “Il veto risale all’epoca di Enzo Ferrari, quando Maranello era l’unico team a costruirsi motori e telai, ma adesso i tempi sono cambiati”. Poi sul bonus storico: “Ritengo sia normale che la Rossa guadagni di più”.
A cura di Matteo Vana
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Jean Todt, presidente della Fia
Jean Todt, presidente della Fia

Il rapporto tra la Ferrari e i vertici della Formula 1 – i nuovi proprietari di LIberty Media e la FIA – non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori. Non passa giorno senza che il braccio di ferro tra la Rossa e le istituzioni regali un nuovo episodio: stavolta è il presidente della Federazione Jean Todt a soffiare sopra il fuoco delle polemiche.

Il presidente FIA vuole abolire il diritto di veto della Ferrari

Il numero uno francese, da poco rieletto a capo della Federazione Internazionale dell'Automobile, è tornato su una delle questioni più spinose della Formula 1, ossia il diritto di veto che ha la Ferrari. Liberty Media ha messo in discussione questo privilegio, dato al team di Maranello nel 1980, e mira ad abolirlo a partire dal 2021, quando partirà un mondiale completamente rinnovato e modellato sui desideri dei nuovi proprietari. Una scelta che trova l'appoggio di Jean Todt, almeno stando a quanto dichiarato in un incontro con i media a Londra.

Non sono favorevole a che lo conservi – ha detto il presidente della FIA – perché i tempi sono cambiati. Il veto risale all'epoca di Enzo Ferrari, quando Maranello era l'unico team a costruirsi motori e telai e lottava contro i Ford, motivo per cui era isolato e aveva bisogno di protezione. Più recentemente in un meeting a Parigi con tutti i team io ero l'unico a essere contrario al veto, ma essendo solo era inappropriato intervenire visto che agli altri andava bene.

Sì al bonus storico che percepisce la Rossa

Un privilegio, quello concesso alla Ferrari, che secondo il numero uno della Federazione risulta ormai anacronistico. Dopo lo schiaffo sul diritto di veto, però, arriva anche la carezza da parte del francese che, interrogato sul bonus che il Cavallino percepisce per essere l'unico team ad aver partecipato a tutte le edizioni del mondiale di Formula 1, ha ammesso come, secondo lui, sia giusto che la Rossa abbia introiti maggiori in nome del valore aggiunto che dà alla categoria: "E' normale che Leonardo Di Caprio prenda più soldi di un attore che recita nelle serie TV? Sì, è normale, quinti, ancora una volta, questa è la vita. Più sei bravo e hai attrattiva, più soldi dovresti prendere. In questo tipo di attività ritengo sia normale che la Ferrari guadagni di più. In passato guadagnavano di più con risultati non eclatanti, ora ottengono più soldi facendo risultati migliori" ha concluso.

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