Jean Todt: “La salute di Schumacher è una questione privata, lasciamolo vivere in pace”
Sono passati quattro anni e mezzo dal terribile incidente che cambiò per sempre la vita di Michael Schumacher: l'ex pilota della Ferrari, infatti, era sulle nevi di Meribel con la famiglia per sciare quando cadde sbattendo la testa su una roccia. Da lì iniziò il calvario del sette volte campione del mondo con il ricovero in ospedale, il coma, le due operazioni e il trasferimento nella villa di Gand, dove un'equipe di medici specializzati lo segue 24 ore su 24.
L'appello di Jean Todt: "Lasciamogli vivere la sua vita"
Da quel momento è calato il sipario sulla vita di Schumacher: la famiglia, in questi anni, ha mantenuto il più stretto riserbo sulle sue condizioni fisiche tutelando la privacy del campione in difficoltà che sta proseguendo il lento recupero. Pochissimi gli amici fidati che possono recarsi a fargli visita presso la sua casa; tra questi c'è Jean Todt, attuale presidente FIA e direttore tecnico del Cavallino proprio ai tempi in cui il tedesco dominava in Formula 1, che ha chiesto, in una recente intervista a "La Nacion", il rispetto per la privacy voluta dalla famiglia di Schumacher: "Lui è circondato dalla sua famiglia, dai suoi affetti, mi sento fortunato ad avere accesso frequente, ma la sua salute è un problema privato e penso che sia tempo per noi di permettere a Michael di vivere la sua vita in pace" sono state le sue parole.
Le condizioni di salute del campione tedesco rimangono avvolte nel mistero, impossibile riuscire a capire quale è realmente lo stato di Michael Schumacher. Il recupero dell'ex Ferrari, grazie alle cure del personale specializzato nella residenza di Gand, prosegue, ma sono in pochi a sapere se ci sono stati miglioramenti. Nonostante il periodo di riposo forzato e l'assenza dalle scene, la figura di Michael Schumacher, il pilota più vincente nella storia della Formula 1, rimane una delle più amate dagli sportivi di tutto il mondo.