Jorge Lorenzo: “Sono io il primo rivale di me stesso”
Dopo i primi tre round stagionali senza podio, Jorge Lorenzo si è riscattato nel Gp di Spagna a Jerez, dove ha dominato durante l’intero weekend, chiudendo in testa anche i test del lunedì sul tracciato andaluso. Analogamente a quanto accaduto all’inizio della passata stagione, per il maiorchino della Yamaha si parlava già di crisi ma a differenza dello scorso anno le sue prestazioni da inizio stagione sono state minate da una grossa dose di sfortuna che lo ha bersagliato già a partire dal primo round, quando a Losail si era staccata l’imbottitura del casco, limitandogli la visuale durante la corsa. Poi ad Austin era sceso in pista con la bronchite mentre in Argentina i problemi di grip e il rapido degrado dello pneumatico lo avevano costretto a limitare i danni con una quinta piazza.
Lorenzo: "Io il primo rivale di me stesso"
A differenza di Valentino Rossi, che da inizio stagione ha sempre concluso la gara sul podio collezionando due vittorie, Lorenzo si trova a inseguire in classifica iridata dove occupa la quarta piazza alle spalle di Andrea Iannone, staccato di 29 lunghezze dal compagno di squadra. Ma mentre il maiorchino ha riconosciuto l’alta competitività in pista degli avversari, quando gli è stato chiesto quale pilota tra Valentino Rossi e Marc Marquez fosse il rivale più pericoloso a sorpresa ha posto nella propria mentalità la più grande minaccia per i successi futuri. “Sono io il primo rivale di me stesso” ha detto Lorenzo a motocuatro.com, “Per me l’avversario il più pericoloso la mia sensazione, la mia mente. Ho bisogno di avere un buon feeling con la moto e avere la testa a posto” spiega il maiorchino. “Chiaramente non solo in pista” prosegue il maiorchino, “Ci sono grandi piloti come Valentino, come Marc, come i piloti la Ducati, che sono i migliori del mondo, ma se sono in buone condizioni fisiche e ho un buon feeling con la moto eil team, posso vincere delle gare e se si vincono le gare si può lottare per il mondiale”.
"Ora la M1 è più veloce, dobbiamo attaccare sempre"
Lorenzo ha aggiunto che i risultati conseguiti fino ad ora dalla Yamaha sono le prove evidenti che la M1 ora è superiore alla Honda: “La Honda sembra soffrire alcune difficoltà, la moto è nervose ma Marquez è sempre veloce: ha vinto ad Austin era davanti in Argentina, ha colto il secondo posto in Spagna ed era forte anche con un dito rotto” spiega il maiorchino che sui risultati colti da inizio stagione prosegue: “Valentino e io abbiamo cinto tre gare e i nostri risultato parlano da soli, non sarebbero stati possibili se la moto non fosse la più veloce”. Infine, sulla strategia da adottare per il prosieguo del campionato che toccherà Le Mans, Mugello e Barcellona, ha concluso “Dobbiamo attaccare sempre. Ho attaccato in Qatar, l’ho fatto ad Austin anche se non stavo bene, e anche di più in Argentina, ma a volte si è veloci e forti e a volte no. Spero di mantenere questa velocità e questa costanza, e ritrovare il mio stato di forma del 2013 e della fine del 2014, ora che sto meglio rispetto allo scorso anno e ho più punti dopo la quarta gara”.