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Jules Bianchi, il primo dopo Ayrton Senna: è il 44esimo decesso in pista

In Formula 1 si è iniziato a lavorare sulla sicurezza dei piloti subito dopo l’incidente che costò la vita a Senna ma ci sono talmente tante variante da calcolare che è impossibile prevedere tutto. Con il decesso di Jules il numero dei piloti che hanno perso la vita al volante sale a 44.
A cura di Vito Lamorte
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Anche se non è morto sul circuito di Suzuka dopo l'incidente del 5 ottobre, Jules Bianchi è il primo pilota a morire in gara dopo il weekend terribile del 1 maggio 1994 quando Ayrton Senna e Roland Ratzenberger persero la vita sul circuito di Imola. Il pilota francese ha perso la sua battaglia nove mesi dopo l'incidente all'ospedale di Nizza, la sua città natale. La sua morte non è la conseguenza di una mancanza di sicurezza delle vetture come 21 anni fa o in molti altri incidenti mortali che hanno scandito la storia della Formula 1, ma è il risultato di una mancanza di giudizio. Con il decesso del francese sale a quarantaquattro il numero dei piloti che hanno perso la vita al volante di una monoposto di Formula Uno a partire dal 1950, anno d'inizio del Mondiale. Ripercorriamo alcuni infelici momenti e le assurde condizioni in cui si sono verificati.

Wolfgang Von Trips GP Italia 1961

Il pomeriggio del 10 settembre 1961, al primo giro il tedesco toccò la Lotus di Clark sulla parabolica e perse il controllo. La monoposto piombò sulle reti di protezione, le sfondò e finì sul pubblico assiepato per seguire il Gran Premio. Quindici i morti, compreso il pilota.

Lorenzo Bandini GP Montecarlo 1967

Al giro 81, dopo l'uscita del tunnel e la chicane del porto a velocità insolitamente folle Bandini toccò una bitta d'ormeggio delle navi, decollò e si capovolse ricadendo sull'asfalto. Poi l'incendio e gli altoparlanti che urlavano: “Accident à la chicane, accident à la chicane”. La nube di fumo nera e densa. I commissari corsero, ma gli estintori non bastano. Le balle di paglia alimentarono le fiamme. Morì dopo 70 ore.

https://www.youtube.com/watch?v=x1pJo3sLpVk

Ronnie Peterson GP Italia 1978

All’altezza della torre di segnalazione Peterson si trovò stretto tra la Arrows di Riccardo Patrese e la McLaren James Hunt. Una toccata, la Lotus si intraversò ed urtò violentemente contro il guardrail, rimbalzò a centro pista e venne colpita da altre auto, tra cui la Surtees di Vittorio Brambilla. Poi l'incendio. Dopo il ricovero al Niguarda morì per un'embolia lipidica il giorno dopo.

Gilles Villeneuve GP Belgio 1982

Durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio di F1, in seguito ad un contatto con la March di Jochen Mass, la Ferrari di Gilles Villeneuve si schiantò ad oltre 200 Km/h causandone la morte.  All’arrivo dei paramedici le condizioni del pilota apparvero subito gravissime e in ospedale fu diagnsticata la lesione del tronco encefalico e la rottura delle vertebre cervicali. La stessa sera furono staccate le macchine che lo tenevano in vita.

Christian Fittipaldi GP Italia 1993

A causa di un'incomprensione con il compagno di squadra Pierluigi Martini, il pilota brasiliano decollò e dopo aver fatto un giro completo riuscì ad atterrare sulle quattro ruote senza conseguenze.

Ayrton Senna/Roland Ratzenberger GP San Marino 1994

Durante la seconda sessione di qualifiche, la Simtek di Roland Ratzenberger, priva dell’alettone anteriore in seguito ad un contatto precedente, si schianta contro un muretto alla curva Villeneuve e il pilota austriaco perse la vita dopo poco a causa di una frattura alla base cranica.

La morte di Ratzenberger durante le qualifiche di Imola 1994 segnò Ayrton Senna: alla mattina si recò nella curva Villeneuve per capire le cause dell’incidente e decide di portare nella sua monoposto una bandiera austriaca per sventolarla in onore del pilota della Simtek in caso di vittoria. Alla partenza la Benetton del pilota finlandese JJ Lehto rimase ferma e venne travolta dalla Lotus del portoghese Pedro Lamy e i frammenti delle due vetture volano sulle tribune e feriscono quattro persone. La Safety-car venne fatta rientrare al quinto giro: Ayrton scattò subito ma dopo pochi chilometri la sua Williams nella curva del Tamburello invece di girare a sinistra andò dritta verso il muretto. Alle 14:17 lo schianto e la morte, dovuta ad una frattura multipla della base cranica provocata da un braccio della sospensione spezzato.

https://www.youtube.com/watch?v=nTdlxNi15QQ

GP Belgio 1998

L'incidente di Spa è quello che ha coinvolto il maggior numero di macchine nella storia della Formula 1.

Fernando Alonso GP Brasile 2003

Sotto il diluvio il pilota spagnolo della Ferrari perse il controllo della sua monoposto ed è andato a sbattere contro le recinzioni. Nessuna conseguenza particolare per il pilota di Oviedo che ha dovuto trascorrere solo la notte in ospedale per precauzione.

Robert Kubica GP Canada 2007

Un incidente a 280 km/h che vide la monoposto di Kubica rimbalzare a più riprese tra l'asfalto e le protezioni. Le immagini sono meglio di qualsiasi descrizione.

Mark Webber GP Europa 2010

Sul rettilineo principale del tracciato di Valencia l'australiano tamponò la Lotus di Kovalainen con le due ruote che vengono a contatto e provocarono l'effetto decollo sulla RB6. Mark Webber chiuse il suo volo contro le gomme di protezione.

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