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L’Alfa Romeo G1 del 1921 va all’asta: il prezzo potrebbe superare il milione di euro

La splendida sportiva italiana sarà battuta all’asta a Phoenix, Arizona. La lunga storia della Alfa Romeo G1 n° 6018 si sviluppa in Australia, dove venne utilizzata anche come pompa idraulica.
A cura di Pietro Ginechesi
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La storia di Alfa comincia nel lontano 1910, quando viene fondata la Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Il nome Romeo sopraggiunge in seguito, quando in società entra Nicola Romeo. L'azienda italiana si lancia immediatamente nel mondo delle corse ma è con i modelli stradali che Alfa Romeo può fare cassa e supportare la scuderia. Il mese prossimo all'asta organizzata da Rm Sotheby's in Phoenix, Arizona, sarà venduta una vettura dall'alto tasso storico che rappresenta un passaggio molto importante per Alfa Romeo.

La prima Alfa "convenzionale"

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Alfa Romeo G1.

La Alfa Romeo G1 venne prodotta tra il 1921 ed il 1923 e può ritenersi il primo vero modello stradale convenzionale realizzato dal biscione. La produzione raggiunse un totale di 52 pezzi, di cui 2 risultano essere dei prototipi. Un esemplare con numero di telaio 6018 di Alfa Romeo G1, probabilmente l'unico sopravvissuto fino ai giorni nostri, sarà battuto all'asta all'evento di Phoenix e ufficialmente non è stata effettuata una stima sul prezzo finale. Trattandosi di un pezzo tanto raro quanto ormai unico, la G1 potrebbe facilmente superare il milione di dollari e i collezionisti dovranno alzare numerose volte la paletta per riuscire ad aggiudicarsi questo prezioso lotto.

La Alfa Romeo G1, anima sportiva

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Alfa Romeo G1.

La G1 è stata disegnata dal brillante ingegnere Giuseppe Merosi e, la leggenda narra, che lo sviluppo abbia coinvolto anche un certo Enzo Ferrari, un giovane e talentuoso pilota in forze alla scuderia Alfa romeo. Partendo dalla prebellica 24 HP, Merosi allunga il telaio e disegna un'elegante vettura con l'intento di fare concorrenza ad importanti marchi come Rolls-Royce. Il motore è un sei cilindri in linea 6.3 litri da 70 CV e circa 290 Nm di coppia massima. Il grosso sei cilindri risulta ad oggi il più grande propulsore mai installato a bordo di una Alfa. Il cambio è un manuale a 4 marce che trasmette la potenza alle ruote posteriori dotate di freni meccanici. Nel 1921, con una velocità massima di 138 Km/h, la Alfa Romeo G1 vantava prestazioni a dir poco entusiasmanti. La G1 partecipò ad alcune gare ma nel suo portfolio può vantare solo una vittoria di classe alla Coppa del Garda.

Il telaio 6018 ed il viaggio in Australia

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Alfa Romeo G1.

La crisi finanziaria del primo dopoguerra limitava le vendite del segmento extra-lusso e la grossa cilindrata del sei cilindri costituiva un grosso handicap per la G1: la tassazione risultava piuttosto eccessiva ed il motore era abbastanza assettato. Alfa Romeo decide di esportare tutti i 50 esemplari di G1 in Australia ed è qui che comincia la storia del telaio 6018. La vettura viene acquistata da un uomo d'affari del Queensland. In breve tempo il businessman finisce in bancarotta ma riesce a nascondere la G1 dai suoi creditori portandola in una fattoria nell'Outback. Dopo il decesso del proprietario, la vettura viene ritrovata da alcuni operatori agricoli durante la seconda metà degli anni '40. Un cedimento dell'asse posteriore azzoppa la G1 ed il suo massiccio sei cilindri trova nuova vita come pompa per l'acqua. Nel 1964 tutti i componenti del telaio 6018 vengono acquistati da un gruppo di fan australiani di Alfa Romeo.

Tanti proprietari e tanti restauri

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Alfa Romeo G1.

Ross Flewell-Smith di Winton, Queensland, mette a punto un intensivo piano di restauro della vettura. Aiutato dal fortunato ritrovamento di un'altra G1, Flewell-Smith entra in contatto con Luigi Fusi, storico impiegato Alfa Romeo ed in seguito curatore del museo storico del biscione. Con l'aiuto di Fusi, la G1 trova nuova vita con una carrozzeria in stile Torpedo. Nel 1977 la vettura vince il Queensland Vintage Car Concours e l'anno successivo conquista il memorial australiano della Mille Miglia. Nel 1995 la vettura viene acquistata da Julian Sterling, che ne avvia un nuovo restauro riuscendo ad ottenere addirittura un set di pneumatici specifici realizzati ad hoc da Michelin. Sono numerosi i passaggi di mano e gli altrettanti restauri e l'ultimo risale al 2012, quando un collezionista della California la converte in una Spider Corsa ispirandosi alla 20/30 utilizzata in pista da Enzo Ferrari. Tra le sue ultime apparizioni pubbliche, va segnalata la Mille Miglia Storica del 2014 ed una mostra esclusiva al Museo Enzo Ferrari di Modena.

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