L’incidente di Niki Lauda sul vecchio circuito di Nürburgring nel 1976 (VIDEO)
Era il 1° agosto 1976 quando sul vecchio circuito di Nürburgring ebbe luogo il terribile incidente a Niki Lauda, che andò vicinissimo alla morte. L'incidente costo carissimo, anche dal punto di visto sportivo, all'allora pilota della Ferrari (che aveva vinto il titolo mondiale l'anno prima e si ripeterà l'anno dopo), che chiuderà poi il Mondiale al 2° posto, staccato di un solo punto da James Hunt. Ma quell'incidente "causò" anche la fine del circuito storico del Nürburgring, che resisteva dal 1927. Nei cinquant'anni dalla sua inaugurazione, i timori erano sempre gli stessi: quei 23 chilometri caratterizzati da 152 curve di vario tipo, che attraversavano le alture rocciose dell'Eifel tra Adenau, Nurburg e Mullenbach, erano considerate troppo rischiose, soprattutto in clima "continentale", ovvero in caso di forti piogge. In quel Gran Premio del 1976, aveva già piovuto durante le prove, causando gli incidenti non gravi per Regazzoni, Brambilla e lo stesso Lauda. Poi il sole, in quel 1° agosto, sembrava aver cancellato le paure. E invece, pochi minuti prima della partenza, la pioggia tornò. Al secondo giro, nella curva Bergwerk, Lauda perse il controllo della sua Ferrari e, entrato in curva dalla destra, colpì la roccia a lato del circuito, venendo poi sbalzato, con la vettura spaccata in due ed in fiamme, verso il tracciato, proprio mentre i piloti che lo seguivano attraversavano quella curva: Guy Edwards riuscì ad evitare l'impatto, non ci riuscirono invece Harald Ertl e Brett Lunger. La prontezza di riflessi dei tre piloti, più Arturo Merzario, che era riuscito a fermarsi appena visto l'incidente, evitarono il peggio: si precipitarono verso l'abitacolo per trarre in salvo Niki Lauda, che riportò diverse ferite ed ustione. Soccorso poi con un elicottero e portato d'urgenza all'ospedale militare di Coblenza, iniziò un lungo calvario durante il quale lottò tra la vita e la morte: prima al Trauma Clinic di Ludwigshafen, poi trasferito al Städliche Krankenanstalten di Mannheim, il campione austriaco sembrava quasi condannato. Ed invece, riuscì a riprendersi ed a correre di nuovo. L'anno dopo era nuovamente campione del mondo. Intanto, il sindacato piloti chiese ed ottenne che il Gran Premio di Germania si trasferisse definitivamente ad Hockenheim. Ciudeva così, dopo cinquant'anni, lo storico circuito tedesco, oggi inglobato da un'autostrada a pedaggio.