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L’Ivass richiama i siti di comparazione delle polizze RC auto

Dopo un’accurata indagine, l’Autorità che controlla il settore ha ordinato ai sei maggiori operatori di apportare correttivi entro il 31 gennaio ma le associazioni dei consumatori hanno chiesto l’oscuramento.
A cura di Vito Lamorte
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L'Ivass, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha richiamato i siti di comparazione delle polizze RC auto che, dopo un'indagine accurata, si sono rivelati poco corretti e poco trasparenti. L'Autorià ha effettuato dei controlli e ne ha scattato una fotografia crudele. L'oggetto dell'indagine sono sei dei più importanti portali attivi nel confronto di prezzi e prodotti: Chiarezza.it, Comparameglio.it, Facile.it, Segugio.it, 6Sicuro.it e Supermoney.it. Nel 2013 questi portali hanno effettuato quasi 13 milioni di preventivi e secondo l'Ivass sono colmi di pubblicità, risultano poco chiari per chi li utilizza, portano in confusione i clienti, non forniscono informazioni chiare e agiscono in conflitto di interesse. A quanto pare il problema di base sta nel fatto che i siti comparano soltanto i prodotti di poche imprese con cui hanno concluso accordi e da cui vengono pagati per ciascun contratto stipulato online. Inoltre l'Ivass ha denunciato anche il fatto che questi siti fanno un massiccio utilizzo di messaggi pubblicitari che potrebbero convincere i consumatori di poter ottenere effettivamente dei risparmi e di acquistare il "miglior prodotto" o di rivolgersi alla "migliore azienda" ma non indicano i criteri di valutazione dei prodotti e delle imprese nè le basi di calcolo del risparmio.

Ecco da dove deriva l'ultimatum dato dall'Authority: i siti devono apportare delle  misure correttive entro e non oltre il 31 gennaio del prossimo anno. Totalmene diversa la richiesta del Codacons che parla di danno agli utenti e "alterazione del mercato assicurativo" e chiede che le pagine vengano oscurate "fino a che l'istituto non potrà verificare la correzione delle criticità emerse". L'Adiconsum (Associazione italiana in difesa di consumatori e ambiente) ha chiesto all'istituto di vigilanza di avviare un'indagine per evidenziare se da parte di questi siti non vi siano stati comportamenti lesivi della concorrenza e comportamenti che comprendano anche violazioni per pubblicità ingannevole.

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