La California ferma le auto a guida autonoma di Uber, revocati i permessi
La corsa per la guida autonoma prosegue senza sosta. Numerose sono le aziende interessate allo sviluppo di nuove tecnologie, capaci di rendere le auto completamente indipendenti dal conducente. Oltre a Google e Tesla, anche Uber ha fatto grossi passi in avanti ed è attiva nella sperimentazione su strada. Una prima flotta di vetture, 14 Ford Fusion, è stata dispiegata per le strade di Pittsburg, Pennsylvania, a fine agosto. In seguito è stata avviata una seconda ondata di test a San Francisco, California, ma è qui che sono sorti i primi problemi.
Il California Department of Motor Vehicles ha fermato le 16 Volvo XC90 con tecnologia AutoPilot e ne ha revocato l'autorizzazione a circolare sulle strade pubbliche dello stato californiano. Le auto sono operative già da settembre ma il lancio ufficiale è stato inaugurato il 14 dicembre, appena una settimana dopo è arrivato il primo stop. I problemi sono perlopiù burocratici e riguardano lo status di sperimentazione delle vetture. Secondo la legge californiana, i veicoli a guida autonoma si muovono senza il controllo di un essere umano e vanno immatricolati seguendo l'iter di un protocollo sperimentazione. La stessa procedura è stata già effettuata da circa venti produttori, tra cui Google. Uber non è d'accordo col direttivo della California e non ha intenzione di richiedere nessun permesso speciale: l'azienda ha messo in evidenza il fatto che il guidatore è sempre presente a bordo della vettura ed interviene in caso di necessità. Un portavoce di Uber dichiara inoltre: "Stiamo cercando una nuova destinazione per queste macchine ma rimaniamo impegnati al 100 per cento nello stato della California e raddoppieremo gli sforzi per sviluppare un codice stradale che funzioni." Il percorso delle auto a guida autonoma è molto difficoltoso e lo sviluppo non è esente da bug: pare che le vetture di Uber abbiano difficoltà a riconoscere le piste ciclabili. Un cittadino di San Francisco dichiara di aver visto un'auto di Uber con AutoPilot passare col rosso, l'azienda si è difesa parlando di un errore umano del conducente e non una valutazione errata del software di bordo.