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La Formula 1 al giro di boa: la Ferrari non è più una sorpresa e ora il gioco si fa duro

Ecco un primo bilancio della Ferrari a metà stagione: la casa di Maranello è tornata, ma dopo un buonissimo inizio di stagione adesso paga qualche passaggio a vuoto. La Mercedes di nuovo su livelli altissimi adesso fa sul serio e per coltivare il sogno iridato del Cavallino servono il miglior Vettel e il miglior Raikkonen. Ripercorriamo tutte le performance degli alfieri della Rossa nei primi 10 GP del Mondiale 2017.
A cura di Michele Mazzeo
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Manca ancora una gara per apporre il cartello “chiuso per ferie” al campionato mondiale di Formula 1 prima di andare in vacanza sarà protagonista in Ungheria nell’ultimo week end di luglio. Ma dopo la gara Silverstone, decimo appuntamento stagionale, il Circus si è lasciato alle spalle la metà delle venti prove in programma per questo Mondiale 2017. Per tutte le scuderie è dunque tempo di primi bilanci, di tirare le somme di quel che è stato in questa prima parte di stagione, e programmare invece cosa sarà delle dieci corse ancora in programma. Anche in casa Ferrari è tempo dunque di un primo bilancio.

Bentornata Ferrari!

Dopo 10 anni con poche soddisfazioni per la casa di Maranello, e soprattutto dopo tre stagioni dominate dalla Mercedes in cui la casa di Stoccarda non ha lasciato alcuno spazio agli avversari, senza il campione del mondo in carica Nico Rosberg che ha deciso di prendersi una pausa dalle corse, la Ferrari si presenta in quel di Melbourne con tante speranze e poche certezze. Incertezza dettata anche dal fatto che il divario con le Frecce d’Argento sembra ancora non essere del tutto colmato e dal fatto che l’ultima vittoria di una Rossa in Formula 1 risaliva ad oltre 18 mesi prima. Dopo i test prestagionali in casa Ferrari c’era però un cauto ottimismo, ma nessuno si aspettava che già all’esordio si potesse fare così bene. Infatti, in Australia la nuova SF70-H gira sui livelli delle Mercedes e Sebastian Vettel sembra essere tornato quello di qualche anno prima, quando con la Red Bull dominava in lungo e in largo centrando quattro volte consecutive il titolo di campione del mondo. Per il tedesco arriva subito un buon secondo tempo in qualifica non molto distante dal poleman Lewis Hamilton condito da una buona partenza in gara in cui mantiene la posizione marcando da vicino il britannico. La macchina c’è, così come c’è anche il team: qualche giro record dopo la sosta ai box dell’inglese, cambio gomme velocissimo e undercut riuscito. Poi è un costante guadagno fino alla bandiera a scacchi dove chiude davanti alle due Mercedes, con Hamilton che precede il neoarrivato Valtteri Bottas.  Solo quarto invece Kimi Raikkonen con l’altra Ferrari che, nonostante dimostri meno feeling del compagno con la nuova SF70-H, mette in pista tutto ciò che ha per tenere a bada il baby talento della Red Bull Max Verstappen. Ma le sensazioni lasciate da questo GP d’esordio lasciano ben sperare per il Cavallino: ritorno alla vittoria a distanza di oltre un anno e mezzo lasciando presagire che non passerà lo stesso lasso di tempo perché ciò si ripeta.

Il sorpasso a Ricciardo: Vettel c’è

Due settimane più tardi il Circus si ritrova in Cina dove la Mercedes e Lewis Hamilton pareggiano subito i conti con il Cavallino e il campione tedesco. Il britannico vince infatti il secondo appuntamento stagionale raggiungendo in testa alla classifica per il titolo iridato il ferrarista Sebastian Vettel, 2° al traguardo. Male invece Raikkonen che finisce 6° alle spalle delle due Red Bull e di Bottas. Ma, nonostante la non buona prestazione del finlandese, le certezze aumentano: quest’anno la casa della stella a tre punte avrà una rivale che può tenere il suo ritmo, la Ferrari, e Vettel sembra decisamente tornato a livelli altissimi. A dimostrazione di ciò quanto fatto a Shanghai durante il 22° giro quando mette su uno dei più bei sorpassi di tutta questa prima parte di stagione, di quelli che da anni mancavano in Formula 1: il tedesco della Ferrari attacca all’esterno Daniel Ricciardo che cerca di chiudergli lo spazio, ma dopo un duello ruota a ruota prolungato per diversi metri a uscirne vincitrice è la SF70-H del quattro volte campione del mondo.

Seb emiro del Bahrein

Niente pausa e dopo sette giorni si torna in pista, in Bahrein. E nell’Emirato è ancora una volta “Vettel Show”. Un trionfo della casa di Maranello, delle sue strategie, dei suoi tecnici, della SF70-H, e ovviamente di Sebastian Vettel che diventa il più vincente di sempre a Sakhir. Il secondo successo stagionale, il terzo in carriera in Bahrain, il 44mo in assoluto, rilancia la lotta con Hamilton, secondo, che ha pagato i 5 secondi di penalità per aver ritardato ai box Ricciardo. Bottas, terzo e all'undicesimo podio in carriera, tiene dietro un Raikkonen più spento con le supersoft. Il finlandese della Ferrari deve accontentarsi del 23mo quarto posto in F1, a tre lunghezze dall'amaro record di medaglie di legno (le 26 di Alonso e Berger), ma nonostante ciò, partenza deludente a parte, la sua gara è stata decisamente migliore rispetto alle precedenti.

La strategia “quasi” vincente della Rossa

Il 30 aprile poi la Formula 1 fa tappa in Russia per il quarto appuntamento stagionale. A Sochi vince per la prima volta in carriera Valtteri Bottas, ma per la Ferrari arrivano conferme importanti con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen (al primo podio stagionale) che conquistano rispettivamente la seconda e la terza posizione davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton solo quarto. Ancora una volta è la strategia del Cavallino a fare la differenza. Infatti, nonostante la prima fila conquistata in qualifica non era così semplice su questo circuito da sempre terra della Mercedes tenere dietro Lewis Hamilton e sfiorare il colpaccio. La scelta di tenere fuori così tanto a lungo Sebastian Vettel in modo da guadagnare su Bottas per poi uscire dalla tardiva sosta a circa 5 secondi dal leader finlandese della Mercedes avendo gomme nuove (con le quali la Rossa rende meglio della Mercedes) mentre Kimi Raikkonen prende il largo su Hamilton girando nettamente meglio del britannico, è stata la mossa vincente della scuderia italiana. Strategia che ha consentito al tedesco di giocarsi negli ultimi 5 giri addirittura il successo con il finlandese della casa di Stoccarda. Trionfo che un doppiaggio difficile su Massa e un Bottas in forma smagliante non hanno reso possibile ma in quel di Maranello si può essere comunque più che soddisfatti.

Il primo ruota a ruota con Hamilton

Da Sochi ci si sposta poi in Spagna, anzi più precisamente in Catalogna. Qui, sullo storico circuito del Montmelò, va in scena il tanto atteso primo vero atto del duello tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Pronti, via e il campione di Heppenheim si prende la testa della corsa con uno scatto straordinario. Il britannico non riesce a contenere la foga della Rossa con il numero 5 e dopo due giri si becca già circa 2 secondi e mezzo di ritardo. Vantaggio che il pilota teutonico riuscirà a mantenere invariato fino al primo pit-stop anticipato per non subire l’undercut dalla Mercedes. Ma questo è solo l’antipasto: il capolavoro del tedesco è infatti quel sorpasso con tanto di finta a Bottas sacrificato dalla scuderia della stella a tre punte per permettere all’inglese di ricucire lo svantaggio e quello in uscita dalla corsia dei box quando finalmente c’è stato il primo vero duello ruota a ruota tra i due protagonisti più attesi dell’anno. Poi vincerà il britannico che con un’ottima strategia di utilizzo delle gomme e un gran sorpasso sul rivale al 44° giro che conquista la vittoria finale con il tedesco secondo. Nota dolente per la Ferrari la gara di Raikkonen durata soltanto una curva: l’esperto Kimi al via si trova schiacciato tra la Mercedes di Bottas e la Red Bull di Max Verstappen e non riesce ad evitare il contatto con il connazionale finendo poi di conseguenza sul giovanissimo olandese. Forse non sue le colpe di questo incidente ma in un duello punto a punto per il titolo costruttori con la casa di Stoccarda quello zero in classifica, col senno di poi, si è rivelato davvero pesante.

Il Cavallino principesco di Montecarlo

Così dalla Spagna si passa al Principato di Monaco per il sesto appuntamento dell’anno. Sullo storico circuito cittadino di Montecarlo la scena è tutta per la Ferrari con la scuderia di Maranello che piazza il primo vero week-end perfetto della stagione. Da venerdì a domenica un dominio incontrastato e una vittoria mai messa in discussione. L’unica cosa che ancora restava da decidere in gara era solo chi, tra i due alfieri, dovesse salire sul gradino più alto del podio. E così, senza alcun ordine di scuderia, è stata la scelta del momento in cui effettuare la sosta che ha favorito Sebastian Vettel davanti ad un comunque grande Raikkonen. Neanche la safety car nel finale di gara ha scalfito lo strapotere monegasco delle Rosse. Per una doppietta Ferrari arrivata “in carrozza” davanti al rigenerato Daniel Ricciardo. Una doppietta storica, come non succedeva sulle strade del Principato da ben 16 anni, da quell’edizione 2001 che vide trionfare Michael Schumacher davanti all’altro alfiere di Maranello, Rubens Barrichello. A questo punto dopo 6 Gran Premi la Ferrari sembra addirittura superiore alla Mercedes, una superiorità testimoniata dalle classifiche iridate: Vettel al comando di quella piloti con 25 punti di distacco su Hamilton, 54 su Bottas e 62 sul compagno di scuderia Raikkonen, mentre nella graduatoria costruttori la Ferrari ha 17 lunghezze in più rispetto alla Mercedes.

Sul circuito di Gilles Villeneuve il primo scricchiolio delle Rosse

Si arriva così in Canada, dove però tutte le certezze acquisite finora sembrano vacillare. Infatti, proprio dalla gara di Montreal c’è una svolta nel Mondiale con le Rosse che calano mentre le Frecce d’Argento risalgono la china. Infatti, sullo storico circuito intitolato al leggendario Gilles Villeneuve è doppietta Mercedes con Lewis Hamilton che precede il compagno di scuderia Valtteri Bottas. Frecce d’Argento superiori, ma Ferrari sbadata e sfortunata.  Sebastian Vettel paga infatti una distrazione in partenza che gli fa perdere alcune posizioni e un contatto che danneggia l’ala anteriore della sua SF70-H (costretto alla sosta al 6° giro per sostituirla), dopo una gara tutta in rimonta dal fondo del gruppo sorpasso dopo sorpasso termina al quarto posto mentre Kimi Raikkonen, mai nel vivo della corsa, chiude in settima posizione. Le certezze in casa Ferrari cominciano a scricchiolare.

Vettel vs Hamilton: una rivalità uscita allo scoperto

Un GP del Canada che segna dunque lo spartiacque di questa prima parte di stagione, non solo per i valori in campo, ma anche e soprattutto per una lotta al titolo iridato che si fa sempre più tesa. E così ci si sposta in Azerbaijan dove tutto ciò si traspone in pista. Sul circuito cittadino di Baku in una gara infinita costellata di incidenti e di investigazioni, di bandiere gialle e rosse, di polemiche e scontri al limite, che ha avuto come assolute protagoniste la safety car e le penalità, i due protagonisti Vettel e Hamilton, rispettivamente 4° e 5° al traguardo, mettono fine all’epoca dei sorrisi, dei complimenti reciproci e dei “prego si accomodi”. Il GP di Baku segna definitivamente la nascita di una nuova era dove i contendenti al titolo iridato sono dei veri e propri rivali a tutti gli effetti. Giochi psicologici, azioni di disturbo, reazioni stizzite e colpi proibiti. Poi il duello ruota a ruota dove oltre all’abilità a fare la differenza è l’orgoglio e la voglia di finire davanti al rivale. Riportandoci dunque ai grandi duelli che hanno fatto la storia di questo sport. Gara da dimenticare invece per Kimi Raikkonen che tra incidenti e forature ha terminato in quattordicesima posizione, fuori dalla zona punti per un altro pesante zero in classifica costruttori.

Ferrari bene, ma non benissimo

Un GP dell’Azerbaijan che avrebbe potuto segnare anche la lotta per il titolo iridato, ma il 3 luglio, nel giorno del 30° compleanno di Sebastian Vettel, la FIA ha deciso di non punire ulteriormente il tedesco per lo scontro con la Mercedes del britannico a Baku, e così si arriva in Austria con quanto fino adesso ha deciso la pista. Sul circuito di Spielberg però ad imporsi è stata una Mercedes, quella di Valtteri Bottas, al suo secondo successo stagionale. Dietro di lui un Sebastian Vettel che in un finale al cardiopalma di passaggio in passaggio recuperava sul finlandese e per poco non riusciva a superare nell’ultimo giro. Un risultato che sarebbe stato eccellente qualora Kimi Raikkonen avesse tenuto alle proprie spalle Lewis Hamilton (partito 8° e autore di una gara non perfetta), ma che invece lascia qualche rimpianto in casa Ferrari, adesso seconda nel mondiale costruttori, mentre nella classifica piloti anche Bottas si inserisce nella lotta tra Vettel e Hamilton per il titolo iridato.

Un disastro Ferrari che riapre tutti i giochi

Neanche il tempo di analizzare quanto successo in terra austriaca che il Circus si ritrova nuovamente in pista in un altro storico circuito, quello sul quale si corre il GP di Gran Bretagna. Qui la Mercedes, come da pronostico, mette su la gara perfetta centrando la seconda doppietta stagionale con Hamilton che precede sul traguardo Valtteri Bottas, tanto bravo quanto fortunato, autore di un’incredibile rimonta da 9° a 2°. Raikkonen, autore della sua migliore gara dell’anno, che sembrava potesse portare a casa la seconda posizione senza problemi, invece paga dazio alla buona sorte con una foratura nel finale e si deve accontentare del 3° gradino del podio, ottenuto grazie alle sfortune altrui (forature nell’ultimo giro anche per Vettel e Verstappen). Ma il vero disastro inaspettato è quello di Sebastian Vettel che in quel di Silverstone, foratura a parte, è autore di una prestazione mediocre. Difatti, che per il tedesco non fosse una gran giornata lo si era già capito dalla partenza (lentissima) nella quale veniva infilato da Verstappen che gli si piazzava davanti e che per oltre 18 giri ha chiuso tutti i varchi al ferrarista in un duello molto duro. Solo grazie ad una sosta anticipata riusciva poi a sopravanzarlo. Una scelta azzardata che però pagherà più tardi, cioè quando sarà addirittura raggiunto e sorpassato da Bottas senza poter opporre resistenza a causa delle gomme anteriori usurate. E se alla fine, quanto successo al compagno di scuderia, lo stava comunque facendo finire sul podio, anche per lui arriva la foratura (costretto a fare un intero giro prima di fermarsi ai box) che restituisce il podio al finlandese e lo relega 7˚. Una settima posizione che riapre dunque i giochi per il titolo con Vettel e Hamilton separati da un solo punto, e con Bottas distante solo 23 lunghezze.

Titoli iridati: finito il rodaggio adesso si fa sul serio

Al giro di boa dunque si riparte da zero con tutto il vantaggio messo in cascina nelle nove prove precedenti dal tedesco della Ferrari dilapidato in un solo colpo in casa di Lewis Hamilton. Crollate quelle certezze acquisite nella prima parte di stagione per la casa di Maranello con Vettel che ha giocato il suo jolly e adesso non può più permettersi passi falsi nelle restanti 10 gare in programma se vuole davvero centrare il quinto titolo iridato della propria carriera. La casa di Maranello non vince da 4 Gran Premi, nei quali sembra essere tornata leggermente sotto rispetto alle Mercedes. Adesso oltre al ritorno ai livelli di inizio anno di Sebastian Vettel e al lavoro di tutta la squadra Ferrari servirà anche il miglior Kimi Raikkonen, se si vuole continuare a sognare entrambi i titoli iridati. Al momento nella classifica costruttori la casa di Stoccarda sta via via prendendo il largo su quella di Maranello. Adesso sono 55 i punti che separano le due scuderie. Nulla è perduto, certo. Ma per riportare gli allori in Italia bisognerà ritrovare quelle certezze che hanno accompagnato la Ferrari nelle prime sei prove di questo 2017, mettersi alle spalle il disastroso GP di Gran Bretagna e ripartire con convinzione già dal prossimo appuntamento in Ungheria. Il tempo del rodaggio è finito, adesso si comincia a fare sul serio con la Mercedes che non ha nessuna intenzione di abdicare il trono della Formula 1.

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