La leggenda di Surtees, l’unico iridato della storia su due e quattro ruote
Nella storia del motorismo, vale a dire il complesso delle attività sportive fondate sull'impiego di veicoli a motore, sono stati migliaia i piloti che hanno preso parte al Motomondiale o al Campionato Mondiale di Formula 1 con la massima aspirazione di centrare un titolo iridato. Solo pochi sono riusciti a realizzare il loro obiettivo. Ma solamente uno è riuscito a farlo sia sulle due che sulle quattro ruote.
Il “Figlio del vento” su due ruote
Il suo nome è John Norman Surtees, pilota britannico nato nel 1934 a Tatsfield, un piccolo villaggio del sud-est dell’Inghilterra. La sua storia sportiva comincia sulle due ruote. L’esordio nel motomondiale risale al Gran Premio dell’Ulster del 1952 quando in sella ad una Norton si classifica al sesto posto nella 500. Ma la sua prima vera stagione sarà quella del 1955 sempre su Norton.
Da lì saranno sei stagioni disputate nelle quali il “Figlio del vento” ha tagliato il traguardo per primo in 38 occasioni finendo sul podio ben 45 volte. Correndo contemporaneamente sia in 350 che in 500, dal 1956 sulla MV Augusta centra ben 7 titoli iridati (3 nella 350 e 4 nella classe regina), l’ultimo dei quali nel 1960.
La leggenda di “Big John” con la Rossa
In quello stesso anno iniziò anche a correre con le automobili con la Lotus. Due i Gran Premi disputati, quello di Monaco in cui si ritirò per problemi meccanici e quello d’Inghilterra dove invece arrivò secondo. Quella prestazione attira l’attenzione di Enzo Ferrari che gli propone un accordo per la stagione successiva, ma il pilota inglese declinò l’offerta non ritenendosi all’altezza della casa di Maranello.
L’accordo arriverà poi alla fine del 1962. “Big John” vinse 3 gare e nel 1964 riuscì a centrare il titolo iridato che gli permetterà di scrivere il proprio nome nella leggenda. Continuò poi la sua carriera in Formula 1 con Cooper, Honda e BRM, senza riuscire mai a ripetere l’impresa. Fondò infine una propria casa automobilistica senza però riuscire a conquistare successi. Ma quell’unica affermazione gli consentì di diventare l’unico uomo a riuscire a poter fregiarsi del titolo di campione del mondo sia nel motociclismo che in Formula 1. Primato mai eguagliato in più di mezzo secolo.