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La McLaren festeggia i suoi 50 anni

Mezzo secolo di attività motoristica e sportiva della scuderia di Woking che con 182 vittorie all’attivo in F1 è seconda solo alla Ferrari.
A cura di v.a.
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Sono trascorsi 50 anni dal giorno in cui Bruce McLaren fondò la Bruce McLaren Motor Racing Limited a Slough, nei pressi di Londra. Era il 2 settembre 1963 quando la decisione del pilota neozelandese diede vita a quella che sarebbe diventata una delle scuderie più vincenti della F1. Dal piccolo laboratorio inglese fino a Woking, attuale sede della McLaren Technology Centre, passando per Colnbrook in un crescendo di successi: 8 Campionati del Mondo costruttori e 12 Campionati del Mondo piloti per un totale di 733 gare disputate e 182 vittorie a cui aggiungere due trionfi alla 500 Miglia di Indianapolis e una vittoria alla 24 Ore di Le Mans. Numeri che il 26enne neozelandese non si sarebbe mai aspettato. Alla guida delle potenti monoposto, frutto dell’ingegnosità di McLaren, si sono succeduti nomi illustri e leggende del motorsport come Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Alain Prost, Ayrton Senna, Mika Hakkinen e Lewis Hamilton, fino ad arrivare ai giorni nostri con Jenson Button e Sergio Perez. Mezzo secolo di successi che la McLaren ha iniziato a celebrare già da oggi con evento riservato ai suoi 2000 membri del personale presso la sede della scuderia. Una cerimonia molto simile a quella che aveva preceduto la presentazione della MP4-28 dello scorso gennaio, in cui hanno sfilato alcune delle monoposto che hanno fatto la storia della McLaren.

Ron Dennis, presidente del gruppo McLaren, ha così introdotto l’evento: “La McLaren è partita dal sogno di un uomo e da allora è cresciuta fino a contenere le speranze e i sogni di più di 2.000 uomini e donne che lavorano instancabilmente come lo stesso Bruce McLaren faceva, per garantire che tutto ciò che facciamo rifletta bene quando comparato a tutto ciò che abbiamo raggiunto”.

"Il nostro 50esimo anniversario offre l’opportunità a ogni singolo dipendente McLaren di rendersi conto che lui, o lei, è parte assolutamente fondamentale di un’organizzazione con una storia e una cultura che significano veramente qualcosa. Chiamatelo DNA della McLaren se vi piace. Chiamatelo marchio della continuità della McLaren, se preferite. Chiamatela cultura aziendale della McLaren, se volete. Chiamatela fame intatta della McLaren nel voler vincere in tutto quello che facciamo, e sarete probabilmente sempre più vicini a quello che voglio dire, quello che penso, quello che sento”.

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