Lady Polita, Putredine esagera su Twitter. Alessia avverte “Provvedimenti Polizia postale”
Quella di Alessia Polita è una battaglia a testa alta e senza filtro: a due anni dalla lesione midollare che obbliga la campionessa jesina su una sedia a rotelle non le ha fatto perdere la voce parlare, gridare e far conoscere una patologia devastante, soprattutto per chi, dice Alessia, “ha ancora testa per lottare”. Lady Polita, a 30 anni, continua senza sosta nella lotta contro i postumi di quella terribile caduta a 300 km/h alla curva 16 del circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico, durante la seconda prova del Campionato italiano Superstock. Una condanna da cui Alessia vuole liberarsi il prima possibile, “per tornare in piedi, a vivere come prima”. Così attraverso gli hashtag #curiomolaparalisi #walkingwednesday Alessia sostiene la campagna delle Cure Girls, combattendo una battaglia di sensibilizzazione sulla ricerca di una cura per la paralisi, pubblicando in rete le foto personali precedenti alla lesione midollare. Ma tra i tanti messaggi di supporto, anche quelli di chi scrive per provocare, come Putredine, utente Twitter presente in rete con un suo blog, che in riferimento ad un messaggio di aiuto di un ragazzo tetraplegico inviato alla Polita, polemizza su un nesso tra moto e carrozzina.
Ma non è che per caso ci sia un collegamento, tra le moto e le carrozzine? – scrive Putredine su Twitter.
Secca e puntuale la risposta di Alessia Polita:
Siccome segui il mio profilo e continui a darmi fastidio pubblicamente, e non hai nemmeno la faccia di farti vedere e nasconderti dietro uno schermo, il tutto si riassume a quanto fai pena… Un altro commento fuori luogo e prendo provvedimenti con la polizia postale – ribatte Alessia su Facebook.
In gallery, i messaggi che Putredine ha scritto alla campionessa jesina, accusandola tra le righe di non guardare in faccia alla realtà. Attacchi personali e del tutto gratuiti nei confronti di Lady Polita, che sa come difendersi benissimo da sola, pronta frantumare ogni ostacolo tra sé e il proprio sogno, quello di tornare a camminare.