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Lancia Y, un quarto di secolo costellato di successi (FOTO-STORIA)

Una delle utilitarie più famose in Italia. La piccola Y ha conquistato il pubblico con un look elegante ed una dotazione di alto livello.
A cura di Pietro Ginechesi
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Lancia Y

Le supercar catturano gli sguardi dei passanti, ma le vere regine della strada sono le auto che usiamo tutti i giorni. Lancia ha prodotto qualsiasi genere di auto tra ammiraglie e mostri come la Delta S4 del gruppo b. Tra le vetture più note del costruttore torinese resta la più piccola, ovvero la Y. Nata inizialmente sotto il marchio Autobianchi, la piccola utilitaria si è distinta dalle rivali offrendo dotazioni di livello superiore. Un quarto di secolo di storia per un'auto sempre presente sul mercato. La Lancia Y è la prima auto che è riuscita a portare il mondo delle quattro ruote fuori dalle strade puntando alle passerelle e alle mostre d'arte. La forte immagine della compatta italiana è stata accompagnata da marchi prestigiosi quali Fila e Cosmopolitan lanciando la moda delle edizioni speciali firmate.

1985-1995: Autobianchi Y10
1996 – 2003: Lancia Y
2003-2011: Lancia Ypsilon
2011-oggi: Lancia Ypsilon (cinque porte)

1985-1995: Autobianchi Y10

Nel 1985 debutta l'Autobianchi Y10. La vettura passerà alla storia come l'ultima auto prodotta dal marchio milanese. Nata da un progetto molto ambizioso, la Y10 si pone l'obiettivo di portare sul mercato un'utilitaria dall'aspetto più curato e ricercato dando vita a quello che oggi viene definito il segmento di mercato delle compatte premium. Il design della vettura risulta molto accattivante, caratterizzato dal portellone posteriore verticale. Nonostante le linee spigolose e decise la carrozzeria è molto efficace in termini aerodinamici con un Cx pari a 0.31, giustificato dalla forte inclinazione di cofano motore e parabrezza. Le linee del corpo vettura risultano pulite e l'aerodinamica non viene disturbata da nessun elemento, tra cui le maniglie integrate nelle portiere. La dotazione di alto livello la colloca in una fascia ben superiore rispetto alle rivali con un prezzo per niente concorrenziale, ciò allontana i potenziali clienti e nel giro di un anno il listino viene completamente rivisto. La vera storia della Autobianchi Y10 parte nel 1986, dove debutta in cinque allestimenti: Fire,  Fire LX, Turbo, Touring e 4WD. La Y10 è la prima vettura del gruppo Fiat a montare l'innovativo propulsore Fire 1000 da 45 CV, che permette alla compatta di raggiunge una velocità massima di 145 Km/h. La variante Fire LX utilizza lo stesso motore ma presenta una dotazione più ricca, tra cui figurano la calandra in acciaio inox, i vetri elettrici e la chiusura centralizzata. Le Touring e Turbo utilizzano motore 1.1 litri, che sulla prima genera 56 CV mentre sulla seconda è potenziato da un turbocompressore con intercooler e ottiene 85 CV. La 4WD utilizza il propulsore Fire potenziato a 50 CV ed utilizza un sistema di trazione integrale inseribile manualmente. La Y10 diventa un oggetto di culto, al punto di apparire in numerosi eventi non strettamente legati al mondo dell'auto, ciò spinge Lancia ad introdurre numerose edizioni speciali tra cui figurano la Fila e la Martini. Nel 1989 avviene il primo restyling, che ammorbidisce le forme della carrozzeria e porta a listino i nuovi motori ad iniezione elettronica. L'ultima serie debutta nel 1992 e questa volta sono gli interni a cambiare con una totale rivisitazione dell'abitacolo.

1996-2003: Lancia Y

L'annata 1996 segna il debutto della nuova generazione della compatta, questa volta unicamente a marchio Lancia. Il nome perde il numero 10 e resta solamente Y. Il Centro Stile Lancia rivoluziona completamente l'aspetto della piccola utilitaria adottando un design molto particolare scandito da linee curve che si incontrano attorno ai quattro lati della carrozzeria. Il portellone posteriore resta fortemente inclinato, nel rispetto della tradizione del modello precedente. L'abitacolo può essere personalizzato secondo numerose combinazioni di colori e materiali dei rivestimenti. Sulla Lancia Y vengono montati i motori Fire 1.1 e 1.2, insieme al 1.4 Pratola Serra. Il 1.4 viene rimosso dal listino dopo appena un anno e sostituito dal 1.2 16v, tra i più efficienti dell'epoca con i suoi 86 CV. Agli allestimenti LE, LS e LX vengono affiancate le varianti Elefantino Blu ed Elefantino Rosso: la prima propone una dotazione ridotta ad un prezzo competitivo mentre la seconda sfrutta al massimo il 1.2 16v e si spinge fino a 177 Km/h. Nel 2000 avviene il restyling della gamma Y mirato principalmente all'adeguamento dei propulsori alle normative Euro 3. Tutti i propulsori vengono depotenziati per ridurre consumi ed emissioni, tranne il 1.1 da 54 CV che viene rimosso dal listino. I vari allestimenti speciali, tra cui la versione DoDo, decretano ancora una volta il successo dell'elegante utilitaria torinese, che viene prodotta in oltre 800.000 esemplari fino al 2003.

2003-2011: Lancia Ypsilon

Nel 2003 avviene un ulteriore cambio di nome per la piccola utilitaria, che utilizza il nome completo della lettera Y. La nuova Lancia Ypsilon ha un design più moderno rispetto al modello uscente e complessivamente la vettura appare ingrossata. Viene mantenuto il tipico posteriore tronco, questa volta più verticale. Le fiancate laterali presentano delle nervature che avvolgono il corpo vettura, fino ai fanali di coda sviluppati in verticale. Gli interni si differenziano dalle rivali grazie all'alta qualità dei materiali e l'ottimo livello produttivo. Completamente rivoluzionata in termini di telaio, la Ypsilon predilige il comfort in città a scapito della guida sportiva con un assetto morbido delle sospensioni. Ai motori benzina Fire 1.2 e 1.4 viene affiancato per la prima volta la controparte diesel col Multijet 1.3, inizialmente da 70 CV poi in seguito offerto in diversi step di potenza, fino a 105 CV. Ancora una volta sono le edizioni speciali a fare la differenza: B-Colore, Momo Design e Passion sono alcuni degli allestimenti speciali resi disponibili. Nel 2006 avviene un restyling che rende l'aspetto esteriore più raffinato e allo stesso tempo sportivo. Insieme ai nuovi inserti sulla plancia debutta inoltre il sistema di infotainment Blue&Me, nato dal sodalizio tra Fiat e Microsoft. Il motore 1.4 benzina ottiene la doppia alimentazione con la variante EcoChic. Il ciclo vitale della Ypsilon si conclude nel 2011, ma Lancia decide di adeguare i motori alle normative Euro 5 e la vettura resta in commercio per altri due anni nel solo allestimento Unyca.

2011-oggi: Lancia Ypsilon (cinque porte)

L'ultima serie di Lancia Ypsilon debutta nel 2011 e ancora una volta avviene una piccola rivoluzione. La vettura ottiene per la prima volta una carrozzeria a cinque porte, senza compromettere le dimensioni esterne dell'auto: le maniglie delle portiere posteriori sono abilmente integrate nei montanti e non creano alcun ingombro, rispetto alla precedente generazione risulta solo 3 cm più lunga. Il pianale è lo stesso della cugina Fiat 500 e da questa deriva parte dell'assetto meccanico, tra cui il motore tricilindrico TwinAir. A livello estetico la vettura viene adeguata alla nuova filosofia stilistica del costruttore torinese, mirata principalmente ad integrare i nuovi modelli Chrysler da vendere in Italia con marchio Lancia. La calandra ottiene uno scudo di dimensioni maggiori rispetto al modello precedente e i listelli cromati vengono posizionati in orizzontale, come sulle sorelle americane, infatti la compatta viene venduta solo in Italia col marchio Lancia mentre all'estero fa parte della gamma Chrysler. L'abitacolo mantiene il quadro strumenti in posizione centrale e come sempre sono le varie combinazioni di colori e materiali a fare la differenza. Oltre ad essere la prima cinque porte, la Ypsilon del 2011 è anche la prima "estera", in quanto non viene più prodotta in Italia ma a Tychy, in Polonia. La gamma motori prevede il TwinAir 900 cc nelle varianti a benzina e metano, il 1.2 Fire da 69 CV benzina e GPL ed il MultiJet da 95 CV. Le versioni speciali ampliano il listino e torna la Lancia Ypsilon Elefantino, che perde l'appeal sportivo della Elefantino Rosso in favore di finiture in tinte vivaci come il rosa ed il verde acido.

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