Le 10 auto più brutte di sempre

Di auto belle e brutte se ne sono viste tante ma ci sono alcune che sembrano avere l’esclusiva, specie quando si parla del brutto. Modelli più o meno di successo che hanno segnato non solo la storia dell’automobilismo ma anche degli automobilisti, visto che non è mai troppo piacevole mettersi al volante di un’auto brutta. Così, ai più tradizionali concorsi di bellezza per automobili, ad esempio il concorso di Eleganza di Villa d’Este, piuttosto che quello di Pebble Beach, in California, si contrappongono classifiche diametralmente opposte, pronte a elencare le auto più brutte della storia. Una sfida in piena regola, di quelle che al peggio non c’è mai fine, tra icone del passato e modelli del presente destinati a essere ricordati per la loro bruttezza.
10. Ford Scorpio
Al decimo posto delle peggiori carrozzerie, è l’ultima vera ammiraglia prodotta dalla Ford, e anche la più brutta: la Ford Scorpio (1985-1999) non è nuova a questo genere di classifiche. Anche Jeremy Clarkson in una puntata di Top Gear non si fece alcuno scrupolo nel definirla “una rana dalla bocca larga”. Probabilmente non era quello che i designer Ford avevano in mente per l’erede della Ford Granada.

9. Lancia Beta Trevi
La berlina tre volumi prodotta nello stabilimento di Chivasso (1980-1984) non è nuova alle classifiche di bruttezza. Anche il britannico The Telegraph l’ha annoverata tra le peggiori auto italiane, non tanto per l’estetica quanto per i problemi di ruggine di cui soffrivano i primi esemplari della Beta.

8. Daihatsu Materia
Prodotta dal costruttore giapponese dal 2006, la Daihatsu Materia non nasconde troppo la sua bruttezza, esaltata dalla forme squadrate e linee davvero troppo dure.

7. Chrysler PT Cruiser
Lanciata dalla Chrysler nei primi mesi del 2000, la PT Cruiser è una tronista d’eccezione: la berlina cinque porte che rievoca le hot rod è anche stata nominata Motor Trend Car of The Year nel 2001 ma ben presto lo stile retrò ideato da Bryan Nesbitt le ha permesso di svettare in ben altre classifiche.

6. Fiat Multipla
Trai modelli Fiat che più ha sconvolto il pubblico per il suo design, la Multipla prima serie (1998-2003) è stata persino esposta al Moma di New York nella mostra Different Roads come esempio di nuova tendenza di motorizzazione di massa. Ma la sei posti apprezzata per la comodità è però finita nelle 50 auto di tutti i tempi secondo il Time. La sua linea ha fatto talmente discutere da indurre la Fiat a un restyling radicale (2004-2010) specie nel frontale.

5. Aston Martin Lagonda
Prodotta dal 1976 al 1989, l’Aston Martin Lagonda è l’esempio di come una soluzione avveniristica adottata per svecchiare l’immagine di un costruttore artigianale non incontrò il favore del pubblico europeo e statunitense, mentre ebbe un buon successo in Medio Oriente.

4. Lancia Dedra
Prodotta dal 1989 al 200 negli stabilimenti Lancia di Chivasso e Rivalta, la Dedra è uno di quei modelli che non ha mai convinto il pubblico, oggetto nel tempo di aggiornamenti e restyling che non sufficienti a rispondere in maniera adeguate all’impegno di presentarsi come vice ammiraglia. È uno di quei modelli che piò vantare anche una pagina Facebook dove si sottolinea la sua linea “anonima e priva di personalità”.

3. NSU Prinz
Terzo gradino del podio per la piccola della casa tedesca NZU, la mitica Prinz prodotta dal 1957 al 1973. Nel suo mitico colore verde, c’è chi la paragona a una scatola di sardine con le ruote.

2. Alfa Romeo Arna
Piazza d’onore per l’Alfa Romeo Arna, berlina della casa milanese prodotta in collaborazione con Nissan dal 1983 al 1987. In Italia ha messo d’accordo appassionati e non per quel design giapponese che richiamato già nel nome, acronimo di Alfa Romeo Nissan Automobili, aveva poco a che vedere con le linee aggressive amate dagli alfisti.

1. Fiat Duna
Regina delle auto più brutte per antonomasia è la Fiat Duna, la variante berlina a tre volumi della Fiat Uno brasiliana, prodotta tra il 1987 e 1991. I problemi di design l’hanno fatta passare alla storia come la peggiore auto mai prodotta dalla Fiat. Con lei anche la variante Duna Weekend.
