Le autostrade per biciclette, il bilancio positivo a un anno dalla nascita
Il tempo trascorso nel traffico lo conosciamo bene. Del resto se nella classifica mondiale di città più trafficate ci sono due italiane, un motivo ci sarà. Conosciamo bene anche il costo della benzina, che in Italia pure raggiunge picchi molto elevati. L'idea che viene dal Nord Europa, dunque, ci potrebbe piacere, a patto che – e qui sorgono i dubbi – ci sia qualcuno disposta ad investire. In Danimarca sono nate le "Bike Heighways", ovvero le autostrade per le biciclette. Ad aprile di un anno fa nacque la prima autostrada che univa Copenaghen alla periferia. Si intuì che molti pendolari il cui percorso per il lavoro o la scuola era di massimo 5 chilometri si sarebbero "convertiti" all'uso della bici se solo si fosse offerto loro un servizio realmente alternativo. Spiega Lars Gaardhøj, presidente del Comitato ambiente e crescita verde di Copenaghen, che a differenza delle piste ciclabili, l'autostrada riduce alcuni fastidi: la frequenza degli incroci, le curve che allungano il tragitto, la compresenza di altre vetture e l'accumulo di neve sul tracciato. Come le autostrade rivolte ai veicoli, anche a queste si attribuisce massima priorità nella pulizia. Il miglioramento di questa nuova infrastruttura, inoltre, sta portando servizi aggiuntivi, quali la presenza di pompe ad aria ogni chilometro e mezzo e l'aumento dell'illuminazione pubblica. Le autorità prevedono l'apertura di 28 autostrade per biciclette.
Danimarca, Germania e Regno Unito sono alcuni dei paesi in cui il progetto sta acquistando grande rilievo. Si tratta di un trasporto che, come noto, fa bene all'ambiente e a chi lo usa. La riduzione di CO2, associata all'attività atletica che tiene in forma il ciclista, avrebbe portato ad una riduzione dei costi sanitari danesi pari a circa 40 milioni di euro. Le persone che in Danimarca hanno scelto di usare la bici sono aumentante e, con il miglioramento progressivo dei servizi, è cresciuto anche il numero – +10% – di chi utilizza le "bike heighways" per tragitti di 15 chilometri. Florinda Boschetti, project manager di Polis, un network che promuove la mobilità verde in Europa, "Avere un po' di colline non può essere visto come una barriera. Oggi ci sono diversi tipi di biciclette. Per esempio le biciclette elettriche possono incoraggiare le persone a prendere la bicicletta. Possono essere la spinta e un aiuto, per esempio, per gli anziani affinché continuino a pedalare".