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Le cinque auto sportive anni ’90 che hanno fatto epoca

Dalla mitica Opel Omega Lotus al top di gamma della BMW Z3, le quattro ruote supersportive di serie che hanno fatto sognare gli appassionati nell’ultimo decennio dello scorso secolo.
A cura di Michele Mazzeo
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BMW Z3 GoldenEye

Forse è vero, gli anni ’90 non ci hanno lasciato in eredità particolari stili o innovazioni tecnologiche in campo automobilistico, ma nonostante ciò nell’ultimo decennio del secolo scorso ci sono state alcune auto di serie ad alte prestazioni che hanno preso un posto speciale nella mente degli appassionati. Ecco 5 automobili sportive prodotte negli anni ’90 che hanno segnato un’epoca.

Mitsubishi 3000GT

Cominciamo questa nostra breve carrellata sulle quattro ruote sportive degli anni ‘90 che hanno lasciato il segno con la giapponese Mitsubishi GTO, nota in Europa come Mitsubishi 3000GT, vale a dire la coupé che riuscì ad unire lo stile americano preso in prestito dalla Chevrolet Corvette alle conoscenze tecniche all’avanguardia provenienti dal Sol Levante. Fu prodotta dal 1990 al 2001 e rimase impressa soprattutto per le prestazioni che era capace di raggiungere grazie al motore V6 da 3 litri sovralimentato che le dava 286 cavalli di potenza. Completato e ottimizzato da trazione integrale, quattro ruote sterzanti e alettone regolabile, riusciva a raggiungere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e una velocità massima di 250 km/h.

Mitsubishi 3000GT

Volvo 850 T-5R

La seconda auto che abbiamo scelto di sicuro all’apparenza non sembra una supersportiva dalle prestazioni incredibili ma somiglia molto di più a una familiare, cioè la Volvo 850 nella sua versione T-5R. Nello specifico in questo modello realizzato dalla casa tedesca in collaborazione con Porsche furono fatti dei miglioramenti al motore che lo portarono ad avere una potenza di 246 CV, un’accelerazione da 0 a 100 chilometri all’ora in 6 secondi netti e una velocità massima di 250 chilometri all’ora. Migliorò anche l’aspetto grazie ad ammortizzatori a taratura sportiva, spoiler posteriore e interni in alcantara. Di questa versione ne furono prodotti solamente 5.500 esemplari (in tre colori: nero, verde e giallo crema), ma tanto basto per farla divenire un’auto culto degli anni ’90.

Volvo 850 T-5R

Alfa Romeo 164 Q4

Tra queste quattro ruote sportive che hanno fatto epoca nel decennio conclusivo del vecchio millennio non si può non menzionare l’Alfa Romeo 164 Q4, cioè l’evoluzione dell’auto con la quale la Fiat, divenuta proprietaria della casa lombarda, ha deciso di rilanciare il marchio dopo diversi anni di crisi, vale a dire la 164. La sua versione sportiva, denominata Quadrifoglio (poi accorciato in Q4) fu lanciata nel 1993 e diventò subito un must tra gli appassionati. Oltre alle linee eleganti, a rendere speciale questo modello furono le elevate prestazioni unite ad una tenuta di strada al di sopra della media. Infatti, grazie al motore da 2959cc, ai 231 cavalli di potenza e alla trazione integrale era in grado di effettuare un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in 6,9 secondi e una velocità massima di 240 km/h.

Alfa Romeo 164 Q4

BMW Z3

Adesso tratteremo di quella che forse è l’icona più rappresentativa delle auto sportive prodotte negli anni ’90, ossia la BMW Z3, quella usata da James Bond nel film “GoldenEye”. La tedesca, commercializzata dal 1996, andò ad occupare un segmento di mercato che la vedeva concorrere con le connazionali Porsche Boxster e Mercedes-Benz SLK, e con le quali si trovò a competere anche all’inizio del nuovo millennio.  Di essa furono particolarmente apprezzate le linee della carrozzeria e il gusto aggressivo, ben sintetizzato dalle prese d’aria a forma di branchie di squalo, ma anche i sistemi di sicurezza: dalla scocca con zone di cedimento a deformazione programmata agli airbag, dall’ABS agli altri optional che all’epoca non si trovavano nelle dotazioni di serie. Anche per ciò che riguarda le prestazioni, la bavarese prodotta però negli Stati Uniti, si fece apprezzare sia nella versione originale roadster che in quella coupé.

BMW Z3

Opel Omega Lotus

Chiudiamo questo nostro viaggio tra le sportive di fine millennio con il frutto della collaborazione tra l’inglese Lotus e la tedesca Opel che nel 1990 partorì la Vauxhall Carlton Lotus, meglio nota in Europa con il nome di Opel Omega Lotus, cioè l’automobile derivata dalla berlina Opel Omega lanciata nel 1986. Fu lei ad aprire il decennio delle supersportive. Gli importantissimi cambiamenti riguardarono la cilindrata che fu portata a 3615 cm³, il cambio a sei marce che fu preso in prestito dalla Chevrolet Corvette ZR1, ed una potenza che arrivò fino a 377 cavalli. Questo portò a delle prestazioni sbalorditive: una velocità massima di oltre 280Km/h e un’accelerazione da 0 a 100 chilometri all’ora in appena 5 secondi netti. Facile capire dunque perché ottenne immediatamente il primato di berlina più veloce mai realizzata fino ad allora.

Opel Omega Lotus
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