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Le Fiat 500 elettriche si fermano (Marchionne aveva detto di non comprarle)

La variante a zero emissioni del cinquino sarà sottoposta ad un maxi richiamo. L’ultimo aggiornamento software della centralina causa l’immediato spegnimento del motore elettrico.
A cura di Pietro Ginechesi
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Fiat 500 elettrica

Ancora guai per il cinquino durante la sua trasferta in Nord America. Dopo i vari problemi riguardanti la versione multispazio 500L, prima al software del cambio automatico e a seguire un difetto all'airbag (non prodotto da Takata), la Fiat 500 è ancora protagonista di un richiamo. Questa volta è il turno di un modello praticamente sconosciuto e nato esclusivamente per esigenze "burocratiche" ovvero la variante elettrica 500e.

L'ultimo inghippo nel cammino del cinquino riguarda un aggiornamento al software della centralina: tutti gli esemplari prodotti tra il 27 marzo 2012 e il 1 novembre 2014 (praticamente l'intera produzione della Fiat 500e) sono stati richiamati dal Gruppo FCA tramite Chrysler, che gestisce la rete di vendita americana di Fiat. La cifra stimata è di circa 5.600 vetture (in barba a Marchionne che non avrebbe voluto venderne neanche una), tutte messe a serie rischio da un aggiornamento software datato marzo 2015. L'update avrebbe dovuto migliorare l'efficienza dell'intero apparato ed incrementare l'autonomia della compatta. Inoltre è stata aggiunta la modalità Limp Home Mode nel software di gestione del pacco batterie. Il problema è che tale modalità crea un conflitto tra il modulo di controllo delle batterie BPCM e l'unità principale di controllo della vettura EVCU, a causa di un'incompatibilità della Limp Mode tra le due parti, causando l'immediato spegnimento dell'apparato propulsivo. Chrysler si è già attivata per contattare tutti i possessori delle 5.600 Fiat 500e in questione ed avviare una campagna di richiamo entro il 15 maggio 2015, il problema viene risolto facilmente in officina con un nuovo aggiornamento ad hoc.

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