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Leclerc ammette: “Colpa mia. Ho rovinato tutto, ma imparerò da questo errore”

Il monegasco della Ferrari: “E’ bastato un errore per rovinare tutto, è colpa mia. E’ un peccato, ma imparerò. Se devo dire una cosa, però, penso che quell’asfalto fuori pista non può esserci: quando sono arrivato non avevo grip, sembrava fossi sul ghiaccio” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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"E' bastato un errore per rovinare tutto, è colpa mia". Non cerca alibi Charles Leclerc che in Germania aveva l'opportunità di chiudere a podio, scavalcare il compagno di squadra Sebastian Vettel in classifica e, visto come si è sviluppata la gara, la concreta possibilità di centrare la prima vittoria della sua carriera in Formula 1 diventando il più giovane pilota a vincere una gara con la Ferrari.

Charles Leclerc - Getty images
Charles Leclerc – Getty images

Il monegasco ammette l'errore alla penultima curva

Nulla di tutto questo, però, è successo perché il giovane monegasco ha sbagliato sul più bello: mentre era secondo all'inseguimento del campione del mondo Lewis Hamilton, infatti, Leclerc ha perso il controllo della propria auto finendo prima fuori e poi, anche a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia, contro le barriere. Un'uscita di pista capitata anche a Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Nico Hulkenberg ma a pagare il prezzo più alto è stato proprio il monegasco che, pur ammettendo le proprie colpe, punta il dito contro il tipo di asfalto usato per la via di fuga: "Se devo aggiungere una cosa, però, penso che essendo in F1 un asfalto come quello che c’è fuori dalle due ultime curve non può esistere. Il mio errore non era così grave, però quando sono arrivato sull’asfalto ero a 60/70 km/h e non c’era grip, sembrava di essere sul ghiaccio. È un peccato. Questo non toglie le mie colpe, ma imparerò da questo errore" ha chiarito ai microfoni di Sky. 

Un errore che, nonostante la delusione, non cancella la grande prova di Leclerc, capace di battagliare con i grandi per le prime posizioni. Uno sbaglio dettato dalla voglia di vincere e dall'inesperienza che, inevitabilmente, contraddistingue il pilota della Ferrari rispetto ai suoi più quotati ed esperti avversari. Il monegasco, però, continua ad inseguire la sua prima vittoria e già in Ungheria cercherà di cogliere un successo che lo proietterebbe nella storia della Rossa facendolo diventare il più giovane pilota a chiudere in testa un GP al volante del Cavallino.

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