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Lino Dainese: “Valentino Rossi fondamentale, non solo come testimonial”

“Campioni che mettono alla prova estrema i materiali” dice il fondatore dell’azienda vicentina che ha ceduto l’80% al fondo InvestCorp “Le idee restano qui in Italia”.
A cura di v.a.
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Lino Dainese, fondatore dell’azienda vicentina di abbigliamento e protezione per motociclisti che recentemente ha ceduto l’80% al fondo Investcorp ma ha mantenuto il 20% della Dainese con la neonata società D-Lab sua all’80% e del 20% di Invescorp, resta in sella continuando a fare quello che gli piace, ovvero innovazione in ambito della sicurezza. In merito alla vendita delle quote di maggioranza “Lascio un’azienda sana che nel 2014 ha +10% del fatturato e +25% di raccolta ordini, e conservando solo la carica di fondatore” dice Lino Dainese a Gazzetta dello Sport, “Mi considero un imprenditore di quarta linea, ma un inventore di prima fila e con la D-Air Lab potrò dedicarmici ancora meglio. Direi che lascio da campione del mondo”.

”Campioni che mettono alla prova estrema i materiali”

Negli anni Dainese ha vestito tanti campioni, non sono delle due ruote. Ma tra loro spiccano due miti italiani del motociclismo, Giacomo Agostini e Valentino Rossi: “Sono fondamentali, non solo come testimonial. Sono loro i veri specialisti: mettendo alla prova all’estremo i materiali, lavorano, in pratica per la protezione di tutti gli amici motociclisti. Loro sono una base, e non si toccano” dice il fondatore della casa vicentina che sul D-Air, l’airbag per motociclisti, rivela dell’ispirazione del paraschiena. “Un’immersione alle Maldive mi ha portato all’invenzione del D-Air” dice Dainese, “un’aragosta mi ha ispirato la creazione del paraschiena, basato sulla forma della corazza del carapace: gonfiando il giubbotto per l’assetto dei sub ho sentito questa sensazione di contenimento e uscito dall’acqua ho subito fatto uno schizzo su un foglio”. Disponibile nella versione Street (uso stradale) o Racing (uso in pista) opera in sinergia fra i sensori della moto e quelli della giacca, attivando in 25 millisecondi (15 il D-Air Racing negli impatti più violenti) una sacca che protegge schiena, clavicola e torace”.

”Le idee restano in Italia”

Per rilanciarsi servono idee innovative e il progetto D-Air è una realtà che sta trovando ampio riscontro: “Con l’invenzione delle protezioni intelligenti il nostro target di clienti si è impennato: ora gli interlocutori sono le grandi case, Bmw, Ducati, Honda, Yamaha ed è una rivoluzione. Nella mia visione entro 10 anni tutte le moto, ma anche gli scooter da 250 cc avranno il D-Air e quindi ci serviva un rilancio” spiega Dainese che sul suo ruolo e quello del fondo conclude. “L’InvestCorp non ha competenza, ma si è appassionata al nostro marchio “è un diavoletto buono”. Loro ci mettono la liquidità, ma le idee restano qui, in Italia”.

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