Diretta da Termas de Rio Hondo del secondo round del calendario del Motomondiale.
Marquez in pole, Rossi e Lorenzo in prima fila
Terza pole nelle tre edizioni del Gp di Argentina fino ad oggi disputate, la 59esima in carriera per Marc Marquez che scavalca Mick Doohan nel numero di partenze al palo in carriera, a quota -2 pole da Valentino Rossi e -3 da Jorge Lorenzo che in Qatar ha portato a 62 il record di pole per un pilota del Motomondiale. Nel weekend, il due volte iridato della Honda sembra essere tornato il Marquez di sempre, aggressivo e capace di far scorrere il posteriore su una pista sporca e che ha creato non pochi problemi alle gomme Michelin, al banco di prova del Termas de Rio Hondo dopo il rientro nella gara di Losail.
Nel cercare il limite, Marquez rischia qualcosa in più alla prima staccata, finendo per perdere l’anteriore e rotolare sulla ghiaia della via di fuga. Nessuna conseguenza per el Cabroncito, già incappato nello stesso errore nel terzo turno di libere. “Cose che possono accadere” aveva chiosato a fine giornata.
Prima fila in griglia per le Yamaha di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo che nel fine settimana hanno sofferto le difficili condizioni della pista ma che nelle libere di ieri hanno trovato un buon bilanciamento, specialmente con mescola media, costruendo costanza sia sul passo che nel giro veloce. Pronti a non togliere il fiato dal collo del terzetto in testa, il veterano della Honda Dani Pedrosa e le Ducati di Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, che con il quinto e sesto tempo in qualifica completano la seconda fila della griglia di partenza.
GRIGLIA DI PARTENZA MOTOGP
Gran Premio di Argentina, Termas de Rio Hondo 03/04/2016
Pos. / Num. / Pilota / Nazione / Team / Moto / Km/h / Tempo
1a fila
1 93 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 315.3 1'39.411
2 46 Valentino ROSSI ITA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 317.4 1'39.786
3 99 Jorge LORENZO SPA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 317.5 1'39.944
2a fila
4 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 317.0 1'40.011
5 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 323.4 1'40.198
6 29 Andrea IANNONE ITA Ducati Team Ducati 325.1 1'40.272
3a fila
7 25 Maverick VIÑALES SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 317.6 1'40.375
8 8 Hector BARBERA SPA Avintia Racing Ducati 317.2 1'40.524
9 35 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda Honda 313.6 1'40.528
4a fila
10 44 Pol ESPARGARO SPA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 316.1 1'40.654
11 41 Aleix ESPARGARO SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 313.3 1'40.708
12 38 Bradley SMITH GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 315.3 1'40.893
5a fila
13 76 Loris BAZ FRA Avintia Racing Ducati 315.3 1'40.744 0.192 / 0.029
14 45 Scott REDDING GBR OCTO Pramac Yakhnich Ducati 320.7 1'40.750 0.198 / 0.006
15 43 Jack MILLER AUS Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Honda 316.7 1'40.881 0.329 / 0.131
6a fila
16 6 Stefan BRADL GER Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 314.3 1'40.897 0.345 / 0.016
17 50 Eugene LAVERTY IRL Aspar Team MotoGP Ducati 322.1 1'40.990 0.438 / 0.093
18 51 Michele PIRRO ITA OCTO Pramac Yakhnich Ducati 319.7 1'41.116 0.564 / 0.126
7a fila
19 53 Tito RABAT SPA Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Honda 315.2 1'41.157 0.605 / 0.041
20 19 Alvaro BAUTISTA SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 313.3 1'41.611 1.059 / 0.454
21 68 Yonny HERNANDEZ COL Aspar Team MotoGP Ducati 317.9 1'41.692 1.140 / 0.081
Gara ridotta a 20 giri. Se asciutto, sarà flag to flag
Dopo l’incidente di Scott Redding per una gomma posteriore che ha iniziato a sfaldarsi mentre era in pista per il quarto turno di libere, Michelin aveva deciso di ritirare entrambe le specifiche e di sostituirle con una nuova gomma posteriore caratterizzata da una costruzione più rigida che i piloti avrebbero dovuto provare nella giornata di domenica in un turno supplementare al warm up del mattino, prima del loro utilizzo in gara. A sconvolgere i piani del fornitore francese, ci ha pensato la pioggia iniziata a cadere al mattino, portando alla cancellazione del turno extra, rimandando un eventuale collaudo al warm up, qualora le condizioni della pista fossero state quelle di asciutto. Ma su un asfalto ancora bagnato da una leggera pioggia, la prova del compound sostitutivo è stata annullata, lasciando invariata l’allocazione a disposizione dei piloti in vista della gara.
La distanza di gara è ridotta da 25 a 20 giri indipendentemente dalle condizioni di asciutto o di bagnato.
Se alla partenza della gara della MotoGP ci saranno condizioni di asciutto, i piloti potranno utilizzare le due specifiche a disposizione al posteriore, ma la gara sarà flag to flag, ridotta a 20 giri con un cambio moto obbligatorio alla fine del giro 9, 10 o 11. Qualora dovesse iniziare a piovere, la Direzione Gara si riserva di esporre la bandiera rossa*, per cui i piloti dovranno rientrare in pit lane. I team avranno 15 minuti a disposizione tra l'esposizione della bandiera rossa e la riapertura della pit lane per la seconda parte della gara che sarà di 10 giri. *Se saranno stati completati 13 giri, la corsa sarà considerata finita.
Se alla partenza della MotoGP ci saranno condizioni di bagnato (wet race) ma la pista dovesse asciugarsi, la Direzione Gara deciderà se e quando esporre la bandiera rossa* per interrompere il turno. Si procederà quindi a una nuova procedura di partenza su asciutto per una gara ridotta a 10 giri. Dovesse tornare a piovere, ai piloti sarà consentito cambiare moto regolarmente. In nessuna condizione sarà consentito l’uso della gomma intermedia. *Se saranno stati completati 13 giri, la corsa sarà considerata finita.
Iannone vola sul bagnato
Su pista bagnata è Andrea Iannone a mostrare grande fiducia con tempi vicinissimi a quelli delle Honda di Pedrosa e Marquez chiuse in un fazzoletto di millesimi. Prove di cambio moto e back to back tra le opzioni da bagnato a disposizione dei piloti, con Valentino Rossi non troppo distante dai piloti di testa e che paga un ritardo di 3 decimi dall’abruzzese della Ducati. Vicinissimo alle sue spalle Andrea Dovizioso. Crollo di Lorenzo che sul bagnato paga quasi 2 secondi di ritardo.
Marc: “Ora guardo Vale con occhi diversi”
Nella passata stagione, al Termas de Rio Hondo era Valentino Rossi a cantar vittoria dopo la rimonta su Marc Marquez in testa alla corsa. Lo spagnolo aveva provato a resistere all’assalto del pesarese ma nella lotta era incappato in un contatto con il posteriore della Yamaha, cadendo all’ultimo giro. Una manovra da manuale quella del Dottore con liberarsi dell’avversario alle spalle che aveva mandato in confusione el Cabroncito, impegnato nel duello con la sua voglia di strafare più che in quello con il pesarese. In quell’occasione, Marquez aveva evitato di criticare Rossi: “Resta un idolo, c’è sempre da imparare da lui” diceva in sua difesa.
A un anno da quell’episodio, il primo dei tre scontri diretti insieme ad Assen e Sepang che avrebbe portato alla rottura tra i due, Marquez ha cambiato punto di vista sul pesarese. Così, quando gli è stato chiesto se Rossi rappresentasse ancora il suo idolo sportivo, Marc ha risposto:
Valentino è un riferimento per tutti con tutti gli anni nelle corse, ma ora lo guardo con occhi diversi".
Lorenzo cerca l’allungo in Argentina
Sigillato il Gp del Qatar con una cerniera con cui chiudere le polemiche di un mondiale partito tra i battibecchi in pista con il compagno di squadra e la tensione interna in Yamaha per questioni contrattuali, Jorge Lorenzo è pronto a difendere la vetta della classifica iridata in Argentina, seconda tappa del calendario iridato e primo dei due round della trasferta oltreoceano del Motomondiale che si sposterà rapidamente in Texas, ad Austin, per il Gp delle Americhe, la prossima settimana. Il maiorchino affronta il Termas de Rio Hondo con la consapevolezza che questo circuito nelle due gare fino ad oggi disputate è stato un suo tallone di Achille, con all’attivo un solo podio, nel 2014 alle spalle di Marquez e Pedrosa. Ma forte di una perfezione motoristica mostrata a Losail, il maiorchino potrebbe tentare l’allungo in una gara decisiva per mantenere la leadership del mondiale.