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Lorenzo d’acciaio: “Eroe? No, è il mio lavoro. Eroe è chi fatica per arrivare a fine mese”

Il campione del mondo ha corso con una placca di titanio nella spalla ma non ha mai mollato: “Nessun atto eroico, è stata durissima, la spalla faceva male”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Lorenzo Assen

Nemmeno una frattura alla clavicola (e relativa operazione poco più di 30 ore fa) l'ha fermato. Nel giorno del ritorno alla vittoria di Valentino Rossi dopo due anni e mezzo di astinenza, la Yamaha ha festeggiato anche Jorge Lorenzo che ha fatto il suo personalissimo show in pista nel Gp d'Olanda. Nella settima prova del Motomondiale, lo spagnolo campione in carica si è piazzato quinto dopo la caduta nelle prove, un'operazione in cui gli è stata inserita una placca di titanio e un Warm Up di rodaggio. Dietro ad uno strepitoso Rossi sono finiti sul podio lo spagnolo Marc Marquez (su Honda) e il britannico Cal Crutchlow (su Yamaha Tech3). L'altra Honda ufficiale di Pedrosa è arrivata davanti a Lorenzo, giunto al traguardo stremato dal dolore e autore di una vera impresa ai limiti del possibile.

"Oggi è stata molto dura, molto dura – racconta Lorenzo a fine gara – E' stato difficile finire la gara con una spalla rotta, è stata molto dura. Se sono un eroe? No, assolutamente. Gli eroi sono le persone che alla fine del mese pagano per mangiare. Io ho una vita bella e mi pagano per fare queste cose. E' incredibile cosa sono riuscito a fare, sono molto contento".

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