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Lutto nel mondo dell’auto, è morto l’ex pilota Massimo Natili

Si è spento a 82 anni uno dei protagonisti dell’automobilismo italiano tra gli anni ’50 e ’70: partecipò al GP di Gran Bretagna del 1961 e l’anno dopo ebbe un grave incidente a Monza. Tornato al volante partecipò alla 24 Ore di Le Mans dove stupì tutti con il suo stile di guida.
A cura di Matteo Vana
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Massimo Natili - Foto Twitter
Massimo Natili – Foto Twitter

Il mondo dell'auto piange la scomparsa di Massimo Natili, uno dei più grandi rappresentanti dell'automobilisimo italiano a cavallo tra gli anni '50 e '70: a 82 anni, dopo un'ischemia, il suo cuore ha smesso di battere. Una passione, quella per i motori che lo ha reso famoso e protagonista di tante gare e vittorie, specialmente con una 500 che aveva trasformato in un vero e proprio bolide.

Gli esordi e la partecipazione al GP di Gran Bretagna

Nato a Ronciglione nel 1935 già all'età di 18 cominciò a manifestare l'amore per i motori e per le gare: la sua prima apparizione fu alla Vermicino-Rocca di Papa, classificandosi secondo al volante di una Topolino. L'esperienza crebbe evento dopo evento fino ad arrivare a guidare vetture Gran Turismo e auto sportive a ruote coperte, senza farsi mancare le monoposto nelle serie Formula Junior e Formula 3. Nel 1961, poi, la svolta con la partecipazione al Gran Premio di Gran Bretagna – dove si misurò con piloti del calibro di Stirling Moss, Jim Clark e Phil Hill – e successivamente alle qualifiche di Monza, ai quali vanno aggiunti anche due appuntamenti non validi per il mondiale con un quarto posto al GP di Roma.

L'esordio alla 24 ore di Le Mans

L'anno seguente, però, un grosso incidente rischia di mettere fine alla sua carriera: durante una gara di Formula Junior, a Monza, Natili perde il controllo della sua auto e solo l'intervento di uno degli spettatori riesce a salvargli la vita. Ritornò a correre l'anno seguente e nel 1965 riesce a piazzarsi primo nella categoria 1 litro nel campionato italiano sport con la Lotus 23. Nel 1966, poi,l'avventura alla 24 Ore di Le Mans. Convocato all'ultimo minuto da Giotto Bizzarrini, arrivò in macchina al circuito, che non conosceva affatto. Infilati casco e tuta, al via si mise nella scia della Ferrari di Scarfiotti per memorizzare le traiettorie. La gara per la Bizzarrini numero 11 durò poco più di quattro ore, ma l'exploit di Natili è rimasto nella storia della più importante corsa di durata del mondo. Una volta ritiratosi dal mondo delle corse, Natili si dedicò all'imprenditoria aprendo una concessionaria, ma senza perdere la passione per i motori: nel 1987, a 52 anni, andò oltreoceano per partecipare alla One Lap of America, la famosa Cannonball, avventurosa maratona nella quale si è piazzato ottavo assoluto e primo di categoria con un’Alfa Romeo 75.

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