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Magna e Sberbank chiedono i danni a General Motors

Per il mancato passaggio della Opel alla cordata Magna-Sberbank adesso General Motor dovrà fronteggiare la rabbia del gruppo russo-canadese.
A cura di Eugenio Tinto
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Sembrava cosa fatta il passaggio di Opel al gruppo Magna appoggiato dalla banca russa Sberbank, ma qualcosa è andato storto e l’accordo è saltato. General Motors ha ritrattato. Non ha ceduto. Le cause sono da ritrovarsi molto sicuramente nella ripresa finanziaria ed economica del gruppo General Motors e, soprattutto, nella speranza riposta nei mercati ancora poco sfruttati dell’Asia e dell’America Latina, dove i modelli Opel stanno lentamente e progressivamente affacciandosi.

Quindi alla luce di queste considerazioni la Casa di Detroit ha fatto, sarebbe il caso di dire, retromarcia. Ma questa retromarcia potrebbe costarle caro, molto caro da come sembra di capire. La cordata Magna-Sberbank sembra seriamente interessata a citare in giudizio il gruppo GM e costringerla a versare un risarcimento danno pari a 100 milioni di euro, prezzo valutato per il piano di ristrutturazione del marchio Opel presentato di Magna-Sberbank.

Intanto giungono notizie, anche queste, poco confortanti dal governo tedesco, che nella persona del cancelliere Angela Merkel ha fatto sapere che i milioni di euro a cui il governo era disposto a privarsi pur di assestare la società in caso di vendita, non verranno più stanziati. I nodi vengono al pettine.

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