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Marchionne a favore di un fondo anti-crisi per l’industria dell’auto

Il numero uno di Fiat Sergio Marchionne si è espresso a favore di un fondo anti-crisi che sostenga le piccole e medie industrie dell’indotto legate al mondo dell’automobile.
A cura di Eugenio Tinto
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Sergio-Marchionne

Sergio Marchionne presiedendo all’assemblea dei fornitori del mondo dell’auto ha espresso molta preoccupazione sulla situazione attuale delle piccole e medie imprese legate al mondo dell’automobile. Per il numero uno della Fiat serve con la massima urgenza l’istituzione di un fondo di garanzia per l’indotto auto, che funzioni come una sorta di salvadanaio in caso si ripresentasse una nuova fase di crisi per il settore dell’auto come quella appena superata.

Secondo Marchionne i produttori di componenti per auto presenti in Italia lamentano un trattamento impari rispetto ai loro concorrenti tedeschi e americani e per tale ragione sono spinti a puntare sui mercati emergenti come quello cinese o indiano.

Sull’argomento si è espresso anche Alfredo Altavilla, amministratore delegato di Fiat Powertrain, che si muove sulla stessa linea di Marchionne, affermando che “l'indotto deve misurarsi con l'eccesso di capacità produttiva”. Tradotto in Italia si producono più vetture di quante poi realmente si vendono.

Nel suo intervento Altavilla ha sottolineato come la Fiat sia stato in grado di affrontare l’apertura dei mercati riuscendo a costruire ben 203 impianti, dei quali ben un terzo è presente oltre i confini europei. In tal modo, secondo Altavilla, la Fiat è riuscita a costruirsi una piattaforma globale di fornitori con cui fa accordi in modo da aumentare i volumi di acquisto e di vendita. Non ultimo il passo verso l’acquisto del gruppo Chrysler che ha portato al gruppo di Detroit un pacchetto tecnologico dal valore di 3 miliari di dollari circa.

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