“Marchionne è morto”: prima l’errore di Google, poi le scuse
Un errore da parte di Google e il web che, per pochi minuti, è impazzito: il colosso americano, infatti, aveva erroneamente dato notizia della prematura scomparsa di Sergio Marchionne, ricoverato in gravi condizioni di salute presso una clinica di Zurigo, in Svizzera.
Le scuse di Google: "Abbiamo corretto, siamo dispiaciuti"
Gli utenti in cerca di notizie sull'ormai ex amministratore delegato di Fca, infatti, come prima opzione si erano visti apparire un riquadro sulla destra dello schermo con il profilo del manager italo-canadese che riportava non solo la data e il luogo di nascita esatta (17 giugno 1952 a Chieti), ma anche con la data (23 luglio 2018) e il luogo del decesso mai avvenuto, indicato come Maranello nonostante il ricovero, in condizioni definite "irreversibili" presso la struttura ospedaliera elvetica. Una svista prontamente corretta dai vertici dell'azienda a stelle e strisce che si sono prontamente scusati: "Abbiamo corretto l'errore, siamo dispiaciuti per l'accaduto" le parole di un portavoce di Google.
Le condizioni di Marchionne
Rimangono stabili ma gravissime le condizioni di salute di Sergio Marchionne: l'ex amministratore delegato del gruppo Fca è ricoverato presso l'ospedale universitario di Zurigo dove sarebbe entrato circa 3 settimane fa per un'intervento alla spalla. Poi, nel decorso post operatorio, le complicazioni che avrebbero fatto precipitare lo stato di salute in modo molto grave. Sul suo stato di salute si è alzato un muro quasi invalicabile. Pochissime le notizie, mai confermate, sulla sua condizione definita "irreversibile" e confermata, seppur parzialmente, dalla lettera inviata da John Elkann ai dipendenti del gruppo nel quale confermava che Marchionne non sarebbe più tornato. Marchionne sarebbe dunque in terapia intensiva e, stando a quanto riportato da Il Messaggero, sarebbero le macchine a tenerlo in vita. Una cortina di silenzio avvolge la struttura presso la quale è ricoverato, impossibile sapere con precisione lo stato di salute del manager italo-canadese, sempre grave nonostante il passare dei giorni.