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Marchionne, holding estera per Ferrari “Produzione e tasse in Italia”

L’ad di FCA e presidente del Cavallino ha in mente una struttura societaria con holding all’estero sopra a Ferrari Spa.
A cura di Valeria Aiello
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La Ferrari continuerà a fare le vetture in Italia, a pagare le tasse qui, e se ci sarà un'azienda sopra Ferrari S.p.A. con sede all’estero è un discorso completamente diverso” Così Sergio Marchionne nell’incontro con la stampa al Salone di Ginevra sullo schema societario della Ferrari, prevedendo una holding all’estero, forse in Olanda. “non si tratta di aziende operative. Questo è il metodo con cui raggruppiamo le nostre attività. Non bisogna confondere realtà finanziaria e operativa e Ferrari spa rimarrà italiana”.

Prudenza sulle aspettative in Formula 1 dopo i riscontri degli ultimi test di Bercellona: “Negli ultimi mesi è stato fatto un lavoro eccezionale, che ci dà un certo ottimismo sulla nuova vettura, ma aspettiamo di andare in pista il 15 marzo prima di dire che siamo all'altezza della Red Bull. Sia Raikkonen che Vettel sono gasati e stanno guidando qualcosa che a loro piace”.

Dalla monoposto alle soluzioni ibride “Qualsiasi cosa faccia Apple non la prendo alla leggera, perché è un'azienda con grande credibilità e capacità finanziarie più elevate di qualunque Costruttore” dice Marchionne in riferimento al progetto Titan. L’ingresso di Apple, come quello di Tesla, “fanno bene, non sottovaluto però la capacità dell'industria automobilistica di adattarsi a uno stimolo simile. Aiuterà anche noi ad evolvere, quindi sono cose buone. La soluzione ibrida è inevitabile. Il primo passo avanti lo vedremo a Detroit il prossimo anno con il primo modello, la Chrysler Town & Country plug-in hybrid, si vedrà al Salone di Detroit 2016. Sul diesel abbiamo fatto passi avanti enormi e secondo me è sbagliato additarlo come l'origine di tutti i mali”.

Sul Jobs act di Matteo Renzi, “era un atto dovuto per aggiornare il sistema di regole sul lavoro” prosegue Marchionne. “Ha fatto molto per modernizzare il sistema di relazioni industriali in Italia” e in riferimento alle neoassunzioni di Melfi ha ribadito che “sarebbero entrati con contratto a tempo determinato, se il Jobs Act diventa effettivo diventeranno stabili. Come numero andremo oltre i mille di cui abbiamo parlato. C'è la grande partita che ci stiamo giocando sull'Alfa Romeo e mancano meno di 4 mesi dal lancio della nuova Alfa, e non dimentichiamo la Levante, che partirà a fine anno a Mirafiori: tutte iniziative che porteranno assunzioni".

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