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Marchionne incassa il grazie di Trump e diventa possibilista sull’elettrico

L’AD del Gruppo FCA presenzia alla conferenza stampa del Salone di Detroit 2017 dopo aver annunciato grossi investimenti negli USA. Smentite le voci riguardo alla Giulia Station Wagon e conferma la sua uscita dall’azienda nel 2018.
A cura di Pietro Ginechesi
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Marchionne Conferenza FCA Detroit 2017

Si conclude la conferenza stampa del Gruppo FCA tenuta dall'Amministratore Delegato Sergio Marchionne presso il Salone di Detroit 2017. Il manager italo-canadese ha discusso su numerosi temi caldi del mondo automotive, con alcuni inevitabili interventi riguardo la scena politica USA e la presidenza Trump. L'AD non ha dato conferme sull'ipotesi Giulia Station Wagon e definisce una strategia mirata a veicoli di dimensioni medio-grandi.

Il Gruppo FCA e la presidenza Trump

Uno degli argomenti di maggiore interesse riguarda sicuramente la situazione politica negli USA. I recenti tweet del presidente elettro Donald Trump hanno dato un forte scossone al mondo automotive, annunciando la presenza di pesanti dazi doganali a fronte dei costruttori che producono vetture in Messico. L'AD arriva alla conferenza poche ore dopo l'annuncio di investimenti per 1 miliardo di dollari negli USA. Marchionne dichiara di non avere avuto ancora rapporti diretti con Trump e nega i collegamenti dei recenti investimenti al nuovo insediamento dello Studio Ovale. L'ipotesi riguardo lo scioglimento dell'accordo di scambio libero Nafta tra Usa, Canada e Messico vengono etichettati come "speculazioni" dall'AD di FCA.

Nonostante non ci siano stati rapporti tra Marchionne e Trump, sul web già c'è stato un primo contatto indiretto. Dopo l'annuncio di investimenti negli USA da parte di Ford e FCA, il neo-presidente ha twittato ancora, in questo caso per ringraziare i due colossi dell'auto.

"Thank you Ford & Fiat C!", pochi caratteri ma quei pochi fondamentali per costruire un importante rapporto con la presidenza. Marchionne, dopo aver letto il tweet, ha risposto: "Era un atto dovuto a questo Paese: ricordatevi dove eravamo nel 2009". Restando in ambito USA, non viene confermato un aggiornamento delle berline compatte mentre si punta tutto su pick-up e SUV e rimpiange il denaro investito per la Dodge Dart, le cui vendite hanno deluso le aspettative. FCA punterà tutto sulla globalizzazione del marchio Jeep, soprattutto dopo l'ottima riuscita della Renegade.

Guida autonoma e mobilità elettrica

Il Gruppo FCA non è esente ai trend ed è parte integrante della corsa alla guida autonoma. Marchionne risponde alle domande riguardo le nuove tecnologie e si dichiara molto fiducioso a riguardo. L'AD si ritiene sicuro di raggiungere l'autonomia di livello 4 entro i prossimi 5 anni, forte dell'alleanza con Google. Per quanto riguarda il livello 5 di automazione è molto cauto. Anche l'elettrificazione è uno degli argomenti caldi del momento e FCA è pronta a seguire i trend di mercato: "La Cina e anche l'Europa detteranno i ritmi, e poi è anche un atto dovuto. Io non credo che il mondo si sveglierà un giorno e ci saranno solo auto elettriche, per ragioni ecologiche ed anche economiche, ma la tendenza è quella."

Il 2018 chiude il ciclo Marchionne

L'ottima riuscita del titolo FCA in Borsa ha attirato l'interesse di numerosi investitori ma Marchionne non parla dei risultati dell'annata 2016. I dati a riguardo saranno forniti il 26 gennaio. Il piano di FCA si concluderà nel 2018: l'obiettivo è azzerare i debiti e riportare l'azienda in pari. L'intento è quello di chiudere il 2018 con 9 miliardi di utile operativo e 5 miliardi di utile netto. Nel 2018 il piano industriale finirà assieme all'era Marchionne, il quale lascerà l'azienda. Non si sa molto riguardo al suo successore, l'annuncio arriverà da John Elkann e la persona in questione è un manager interno a FCA.

La situazione in Italia

Marchionne non annuncia grosse novità per l'Italia: "La macchina produttiva italiana va bene, abbiamo tanto da fare, ma non ci sono grandi novità per gli stabilimenti italiani".  La buona riuscita di auto come Jeep Renegade e le varie derivazioni della Fiat 500 confermano la fiducia dei clienti italiani e non rendono necessarie grosse modifiche alle strategie di mercato. L'ipotesi di una Giulia Station Wagon vengono smentite dall'AD, che mette al primo posto la Alfa Romeo Stelvio e rimanda il discorso in attesa dei primi riscontri della Stelvio. Marchionne stronca le indiscrezioni sullo scorporo dei brand Alfa Romeo e Maserati.

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