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Marchionne: “Liberty Media non capisce un tubo, la Ferrari è pronta a salutare”

Il presidente della Rossa: “Ogni squadra deve avere il proprio carattere distintivo; se Ferrari non si distingue dalla Mercedes, non mi interessa. Liberty Media ci lasci lavorare, se non ci permette di competere andiamo da un’altra parte” ha tuonato.
A cura di Matteo Vana
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Sergio Marchionne - Getty Images
Sergio Marchionne – Getty Images

Negli ultimi tempi i nuovi proprietari di Liberty Media hanno teso più volte la mano alla Ferrari cercando di scongiurare il pericolo di un abbandono della scuderia italiana e ribadendo come la Rossa sia una parte fondamentale della Formula 1, ma da Ginevra il presidente del Cavallino Sergio Marchionne non sembra avere nessuna intenzione di scendere a patti con gli americani: "Noi continuiamo a credere nella possibilità che ci sia un progetto condiviso che dia un futuro alla Formula 1 e vogliamo una scelta chiara sulla protezione del Dna di questo sport, di cui la Ferrari fa parte. Non vogliamo che questo DNA sia diluito da ragioni commerciali e di spettacolo. A noi interessano gli aspetti tecnici e credo che di questo Liberty non capisca un tubo. Ci lasci lavorare, se non ci permette di competere andremo da un'altra parte" ha tuonato.

Un no deciso alla standardizzazione della F1

Una presa di posizione piuttosto netta quella del numero uno della Ferrari, fermo sulle proprie posizioni e contrario alla standardizzazione della Formula 1 che Liberty Media vorrebbe a partire dal 2021:

Qui parliamo di competizione e tra le varie macchine deve esserci una differenza. Se non riusciamo a distinguere un concorrente dall'altro dal punto di vista tecnico, non mi interessa. Se Ferrari non si distingue dalla Mercedes, non mi interessa. La Formula 1 costa un sacco di soldi, ce li teniamo a casa e facciamo altro – ha dichiarato in conferenza stampa al Salone dell'Auto di Ginevra -. L'obiettivo è restare e io mi sto impegnando in tal senso, ma l'accordo deve arrivare da entrambi le parti. Loro hanno un’idea di riduzione costi, ma quello della Formula 1 è sempre stato un mondo estremamente specializzato. Costa soldi gestire un team e di certo non si arriva qui dopo un sabato sera "inspiratorio". Capisco che loro vogliono allargare il cerchio, ma alla fine della fiera se non riusciamo a distinguere un componente da un altro a me non interessa. Ogni squadra deve avere il proprio carattere distintivo.

Messaggio semplice e diretto quello di Marchionne che, come già aveva dichiarato tempo fa, non vuole che la Formula 1 venga standardizzata per permettere a tutti di partecipare, proprio quello che invece vorrebbero i nuovi proprietari di Liberty Media. Un muro contro muro che pare di difficile risoluzione; la Ferrari non è disposta a rinunciare al proprio bagaglio tecnico e all'esperienza accumulata fino ad ora mentre gli americani vorrebbero una Formula 1 in cui ogni vettura possa competere per la vittoria. Idee diametralmente opposte che complicano la possibilità di trovare un punto d'intesa. Marchionne, nonostante sia concentrato sul futuro, non perde di vista anche il presente con il campionato mondiale che sta per iniziare e che potrebbe riportare a Maranello un titolo che manca ormai da 10 anni: "Non ho la paura dello scorso anno, ora è impossibile giudicare la Mercedes, dobbiamo vederla in pista, sulla power unit abbiamo lavorato bene, sono tranquillo. Un ingresso in Formula E? Il pensiero c'è, ma non siamo pronti. Capisco l'obiettivo ma non riesco a vedere un beneficio adesso" ha concluso.

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