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Marchionne: no investimenti in Italia se si esce dall’Euro

Dal Salone di Ginevra Marchionne fa sapere che la partecipazione di Fiat in Chrysler continuerà a crescere. Per quanto riguarda l’Italia, “è necessario ridare governabilità al paese”.
A cura di Danilo Massa
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Sergio Marchionne

La società italiana proseguirà la propria scalata nell'acquisizione della Chrysler, così come da programma e da accordi con il governo statunitense. Lo assicura Sergio Marchionne dal Salone di Ginevra, aggiungendo che non sarà necessario accrescere il capitale del Gruppo Fiat. Le uniche preoccupazioni provengono dal contesto in cui opera il Lingotto, ovvero dalla stabilità politica ed economica dell'Italia. Marchionne, pur non volendo esprimere la propria opinione su un possibile governo tecnico ("Le mie preferenze non importano"), sottolinea la necessità di "ridare certezza di governabilità politica al paese". La Fiat, comunque, continuerà il proprio piano di investimenti anche in Italia, "a meno che – precisa l'ad – non ci sia una decisione drastica come l'uscita dall'euro". Tuttavia le difficoltà del paese non scoraggiano Marchionne che fa indirettamente riferimento alla "doppia nazionalità" di Fiat: "il 2013 per noi sarà più o meno come il 2012, sempre al traino degli Stati Uniti". Insomma, se in Italia non si vende, c'è sempre la 500 nelle sue infinite declinazioni che spopola negli States.

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