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Marchionne: “Tedeschi euforici per Mondiale, Volkswagen mai stata un’ipotesi”

L’amministratore delegato di FCA ha presentato il nuovo centro direzionale di Mirafiori e ha smentito ogni possibile trattativa con la Volkswagen. Sul governo Renzi: “Tenga duro sulle riforme”.
A cura di Vito Lamorte
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"Si sono lasciati trascinare dall'entusiasmo della vittoria sul Brasile. Ma vincere la Coppa è una cosa… Non ho la minima idea di cosa sognino i tedeschi, non ho questo livello di intimità, ma questa non è mai stata un'ipotesi". Sono queste le parole di Sergio Marchione rilasciate ai giornalisti durante la presentazione di una delle sedi direzionali di FCA che sorgerà a Mirafiori. Così il CEO della Fiat Chrysler ha cercato di mettere a tacere le voci di una possibile trattativa di acquisizione, anche parziale, di Fiat Chrysler da parte della Volkswagen. Poi l'amministratore delegato, che già si era dichiarato filo-governativo al Salone di Ginevra, ha parlato dell'esecutivo di Matteo Renzi e del suo "modus operandi": "Se il premier continua così cercheranno di sfinirlo. Spero che tenga duro. Il fatto che il Paese abbia bisogno di riforme non lo dico io ma il mondo intero, ce lo stanno dicendo tutti. Completare il programma di riforme è essenziale. Se non lo facciamo ci andiamo a giocare il futuro. Continuo a essere convinto che l'agenda di Renzi sia da completare. Adesso lo cominciano a criticare perchè ha promesso una tempistica che non c'è. Le buone intenzioni per portare avanti questa avventura ce l'ha, continuano a creargli centomila problemi di convergenze, di punti di vista. Spero che Renzi non si faccia intimorire e tenga duro. La Fiat continua ad andare avanti. Se avessimo aspettato le riforme ci saremmo impantanati". 

Chiudendo il suo intervento Marchionne, parlando di Mirafiori, ha detto: "Qui, nell'ex ‘Meccanica 2' non c'erano più attività da decenni ora è diventato un quartiere direzionale di vitale importanza. Negli anni abbiamo portato qui il nuovo centro stile, le sedi Abarth e New Holland e oggi tutti i servizi prima svolti in corso Ferrucci. L'obiettivo era e resta quello di mantenere tutte queste attività a Torino pur di fronte alle alternative che esistono per una azienda globale come la Fiat di oggi".

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